Per la compensazione dei crediti dei professionisti verso PA, dopo la bocciatura in Commissione Industria del Senato, Confprofessioni presenta un nuovo emendamento alla Legge di Stabilità attraverso il quale chiede pari dignità dei professionisti con le imprese. La decisione di escludere i professionisti dalla compensazione sarebbe dovuta ai maggiori oneri a carico dello Stato. Il ministro dell’Economia ha già stanziato 4 miliardi per il recupero dei crediti vantati delle pmi verso la pubblica amministrazione, ma secondo recenti dichiarazioni del sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, non c’è stata una considerevole domanda: “Abbiamo soldi in tesoreria ma nessuno li chiede”.
“Noi andiamo avanti. Presenteremo un nuovo emendamento alla Legge di stabilità (AS. 3584) all’esame della Commissione Bilancio del Senato, affinché la compensazione dei crediti/debiti con la Pubblica Amministrazione sia estesa effettivamente anche ai liberi professionisti. Si tratta di una questione di principio, prima ancora che di equità sociale”.
Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, non lascia cadere nel vuoto la bocciatura in Commissione Industria del Senato del provvedimento che estende anche ai professionisti le misure su certificazione e compensazione dei crediti con Enti locali, Regioni ed Enti Sanitari.
“Un risultato che lascia l’amaro in bocca” dice Stella “che rischia di vanificare gli sforzi che abbiamo compiuto per veder riconosciuto un diritto dei professionisti. Ci siamo attivati presso il ministero dell’Economia e le commissioni parlamentari competenti per consentire ai professionisti la possibilità di certificare e compensare i loro crediti verso la p.a.. La situazione è paradossale a causa di norme poco chiare. I liberi professionisti possono infatti certificare i loro crediti, come risulta ad esempio nella “Guida pratica alla certificazione dei crediti” pubblicata dalla Ragioneria dello Stato il 26 novembre 2012, ma non è prevista espressamente la compensazione”.
“Adesso stiamo lavorando per ottenere dal Governo e dal Parlamento un’interpretazione autentica della Legge di Stabilità 2012 e del decreto legge 78/2010 in materia di crediti maturati verso la pubblica amministrazione” aggiunge Stella “che va nella direzione di includere anche le somme spettanti quale corrispettivo per prestazioni professionali eseguite da un professionista iscritto ad un albo professionale”.
“Governo e Parlamento continuano a usare due pesi e due misure” aggiunge Stella. “Alla luce delle recenti disposizioni che hanno aperto il mercato dei servizi professionali alla concorrenza, non è più accettabile che la compensazione tra crediti e debiti con la pubblica amministrazione sia prevista a livello legislativo solo ed esclusivamente a vantaggio delle imprese. Chiediamo solo pari dignità con le pmi”.
Sulla copertura finanziaria del provvedimento, il presidente Stella sottolinea che “non si tratta di una disposizione che implica maggiori oneri a carico delle finanze pubbliche, poiché si tratta di debito dello Stato già consolidato, poiché i crediti vantati dai professionisti, non prescritti, sono certi, liquidi ed esigibili”.