Compito supremo della cultura è di impossessarsi del proprio io trascendente, di essere ad un tempo l’io del proprio io. Tanto meno stupisce la mancanza di pieno senso e comprensione per altri. Senza la perfetta comprensione di sé non s’imparerà mai a comprendere veramente gli altri.
INDOVINA L’ INDOVINELLO:
CHI HA SCRITTO
QUESTE NOTE?
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I CANTI, 39.
Ignazio ha denti tanto scintillanti
che è sorridente sempre, in ogni luogo.
In tribunale, dove l’oratore
strappa lagrime, lui siede e sorride.
Al rogo in cui si piange un buon ragazzo
e la madre rimasta sola geme
sul suo unico figlio, lui sorride.
Per qualunque occasione, in ogni posto,
qualunque cosa faccia, lui sorride.
Sarà una malattia, ma io la trovo
poco elegante e neppure educata.
E’ mio dovere dirlo, caro Ignazio.
Se anche fossi romano tiburtino
sabino o umbro grosso o etrusco grasso,
o lanuvino zannuto e nerastro
o traspadano (anche i miei ci metto),
insomma in qualunque luogo in cui
lavarsi i denti è una cosa pulita,
neppure in questo caso ammetterei
che uno sorrida sempre e in ogni modo:
niente è più scemo d’un sorriso scemo.
Ma tu vieni di Spagna, e là in Spagna
si orina e con l’orina ogni mattina
denti e gengive rosse si strofina:
perciò più i vostri denti son puliti,
più è chiaro quanto piscio mandi giù.
-Catullo-
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