Sottovalutato ancora oggi, Pitigrilli giunse al successo a cavallo fra i due conflitti con romanzi pieni di umorismo e giochi di parole, ma anche piuttosto scabrosi per l'epoca (come La cintura di castità oppure Cocaina).
Fondò la rivista "Le grandi firme" dove raccolse scritti e disegni davvero caustici, ma poi la guerra e una persecuzione lo costrinsero a rifugiarsi all'estero (prima in Svizzera e poi in Argentina), per poi tornare nella sua Torino e spegnersi.
Le sue vicende politiche, purtroppo, hanno coperto il suo talento letterario al quale - comunque - c'è sempre tempo per avvicinarsi. Date un occhio in cantina o in solaio: da qualche parte, di certo, quasi tutti hanno un suo libro.
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