Contravvengo al mio proposito di pubblicare la seconda parte dell’argomento in questione. L’avrei pubblciata solo se avessi ricevuto almeno 5 commenti. Confesso che in realtà, saranno stati almeno una trentina, ma come di consueto, li ho ricevuti privatamente alla mia mail e per telefono. Non me lo so spiegare, ma tante persone non hanno il coraggio di scrivere pubblicamente ciò che pensano, pur non trattandosi, (in questo post) di argomenti sessuali scandalosi, né di politica che non saprei trattare con diplomazia, ma nemmeno si lede o si offende l’essere umano per nome e per cognome. Una vera blogger, professionista seria, mi è stato spiegato che deve rispettare assolutamente il volere di chi la legge e la segue, non facendo nulla contro la volontà di chi esprime il proprio pensiero. E’ giusto ed è corretto e io soto alle regole….anche se sarei tentata di pubblicare i commenti più piccanti e veritieri. Ma sono donna d’onore e terrò custoditi questi ed altri segreti, per me, chiusi ben a chiave nel mio cuoricino, facendo tesoro anche di ciò che mi è stato suggerito. Ma dove eravamo rimasti? Già, alla decisione presa a volte di comune accordo, a volte, spesso, subendola, di dividere in un qualche modo, si spera il meno doloroso possibile le palline e gli addobbi dell’Albero di Natale, i pastori del Presepio, i dentifrici, le salviette con le iniziali ricamate dalla bis nonna, i piumoni, ma soprattutto si addiviene alla decisione di dividere i corpi, le menti, i percorsi e gli obiettivi prefissati anni prima. Non solo prefissati, ma firmati, sottoscritti, giurati e spergiurati davanti ad un uomo della Legge umana, dicasi Sindaco, o della legge divina, chiamasi Parroco. Fatto tale doloroso e mai equo inventario, con relativa spartizione dei beni, ognuno più o meno mesto, se ne va per la propria strada e cambia, di solito, abitazione. Non comprendo il perché ma sovente, è l’uomo che fa le valigie e se ne va in affitto, in un monolocale, in un residence, in una casa di ringhiera o nella peggiorissima delle ipotesi, torna da mammà. E in questo straziante e terribile caso, non ci siamo sbagliate nel dividere le nostre vite: il nostro uomo ci ha confermato che cercava solo una vice mamma, una badante ( con tutto il rispetto per ciò che svolgono..) o una cameriera per svegliarlo al mattino con brioche e cappuccino. La donna, la mamma, la lavoratrice, la figlia, invece che cosa fa? Mica può starsene con le mani in mano a tirar sfoglia e a tirar su con il naso tutto il giorno! Dopo aver finito di rompere le palline dell’Albero di Natale, sbriciolandole per bene con il tritacarne, deve continuare ad andare al lavoro, sorridendo sempre, deve continuare ad allevare i figli che chissà perché, sino a poco tempo fa per una stupida e banale Legge, venivano affidati in via esclusiva a lei. Previo i casi di padri pazzi, inadeguati a svolgere il mestiere difficile di genitore e previ i casi, nei quali il minore non desidera assolutamente andare a vivere con il papà. Ma questi sono altri e più complicati discorsi. La donna, spesso e non volentieri, deve lottare con l’ex, tramite avvocati ancora più agguerriti e stronzi, scusate l’eufemismo, che si divertono a buttare benzina nel fuoco, invece di spegnerlo, portandoti a volte, a fare scelte di separazioni giudiziali con guerre intestine protratte per anni, quando tu volevi solo una leggera consensuale per il quieto vivere tuo e dei pargoli. Vigliacchetti questi avvocati, che si divertono a “ciullare nel manico” come i nostri politici, aumentando l’incendio invece di spegnerlo. Il coniuge affidatario, per ottenere una specie di mantenimento da fame per il figlio volente o nolente, deve continuare a vivere. Sempre che, non abbia deciso di finirla lì. Non dimentichiamoci che nella prima parte, abbiamo sottolineato il fatto che era un amore totalizzante, pazzesco, che senza di lui/lei non respiravamo neanche, ma ora vorremmo esalarlo quell’ultimo respiro. Passano gli anni, le ferite pian pianino si rimarginano, il bambino è diventato uomo e va al lavoro, gli ex coniugi, hanno ottenuto i ltanto sospirato e costoso divorzio, hanno fatto acquistare una vilal in più agli avvocati (amanti) si sono risposati, ridivorziati e sono ancora soli. Per caso, si viene a sapere che l’ex ha chiesto alla nostra ex migliore amica, se lavoriamo ancora nel tal ufficio e se siamo sole o male accompagnate. Alt! Riflessione, respirate forte e in questo preciso istante, pensate a che cosa potrebbe succedere nel malaugurato caso, accettaste di prendere un caffè con lui, nel vostro vecchio bar di vent’anni fa, che nel contempo è diventato un sexy shop. Quindi, cambiate bar, per non essere visti e riconosciuti, vi direbbero che siete dei pervertiti o maniaci sessuali: proprio Caio E Tizia, che si sono fatti la guerra dei Roses per trent’anni, ora sorseggiano un caffè al Bar Dei Fidanzati? Hanno i capelli bianchi, pardon! Lui è calvo con una pancia incinta di dodici mesi, lei cammina con il bastone perché ha l’anca sbilenca, hai visto che toupet rossa, indossa? Sembra un clown del circo Togni….e via, pensieri in libertà, discorsi offensivi, illazioni e supposizioni a non finire. Ma i personaggi, in questo strano carosello che fanno a questo punto? A parte cambiare il pannolone per l’incontinenza di rito, prendere le compresse per il cuore, per l’asma, per il diabete, per i reni, per la pressione, per l’alluce valgo, per l’ernia iatale con conseguente alitosi pestilenziale, per l’osteoporosi, per la protesi dentaria che non ne vuol sapere di stare al proprio posto?? Vi piacerebbe saperlo……..
La vostra birichina Fabiana.