Componimenti dorsali con i #LibriParlanti

Creato il 25 ottobre 2015 da Athenae Noctua @AthenaeNoctua
Si è appena conclusa una settimana pesante: niente di meglio dei libri per risollevare il morale! Oltre a coltivare la lettura di 1Q84, arrivato per il compleanno in una meravigliosa edizione in tre volumi in cofanetto e seguito a ruota da Gli anni della leggerezza, mi sono divertita a giocare a #LibriParlanti, l'iniziativa lanciata da Il Libraio in occasione della manifestazione milanese Bookcity (22-25 ottobre).
L'idea è ispirata alla poesia dorsale, di cui ho letto bellissimi esempi in un analogo progetto lanciato dalla mia libreria di fiducia, che invitava sui social a spedire degli haiku formati proprio con i titoli dei libri. La tipologia di impegno, dunque, non mi era nuova, anche se non mi ero mai cimentata prima nell'impresa.
Il regolamento prevedeva libero spazio per la fantasia: bastava tirar giù dagli scaffali un po'di libri, allinearne i dorsi per costruire poesie o brevi frasi attraverso i loro titoli, scattare una foto e postarla sui social con l'hashtag #LibriParlanti.
Ecco cosa ho prodotto io venerdì pomeriggio:
1984: un infinito numero per chi suona la campana.

Foto di Athenae Noctua


I libri di Orwell e Vassalli non erano previsti: inizialmente volevo 'piazzare' quello di Hemingway, poi, scorrendo i dorsi Einaudi, mi ha colpito Vassalli, con quel riferimento al numero, e Orwell è arrivato di conseguenza. Un'associazione che mi ha fatto immediatamente pensare alla fatica di suonare 1984 volte le campane. Delle tre proposte è quella più leggerina.
Addio mia amata, fai bei sogni. Domani nella battaglia pensa a me, il soldato fanfarone, il cavaliere inesistente.

Foto di Athenae Noctua


Questo componimento è nato dall'unione di tre titoli che immaginano un'interlocuzione: la detective-story di Chandler, il romanzo di Gramellini (l'unico che devo ancora leggere fra quelli che ho scelto per #LibriParlanti) e quello di Marías. Da quest'ultimo è spuntato il riferimento alla guerra e, quindi, al soldato plautino e al cavaliere di Calvino.
Il mestiere di vivere controcorrente:
la strada per Itaca più lontana della luna.

Foto di Athenae Noctua


Qui sono partita dal romanzo di Ben Pastor per immaginare qualcosa di difficile quanto il ritorno di Ulisse, mentre la Mastrocola mi ha suggerito di rendere questo percorso non solo difficoltoso, ma anche inaccessibile, con il suo Più lontana della luna. E che cosa poteva essere così impegnativo se non vivere in modo originale e autonomo, contro ciò che fa la massa? Di qui l'imporsi di Pavese e Huysmans.
Queste le mie proposte. Seguendo l'hasthtag ne ho lette molte che ho trovato carine e alcune a dir poco eccezionali, e Il Libraio ne ha già raccolte diverse sul suo sito. Non tutte le composizioni di #LibriParlanti risultano inviate sul canale ufficiale, ma vale la pena leggerle comunque: ne trovate nei profili degli amici, nelle pagine dedicate ai blog o nelle risposte alle foto. Un gioco piacevole e divertente, insomma, anche perché mi ha dato l'occasione di smuovere i volumi nella libreria e di incappare in qualche libro vetusto che merita di essere letto o riletto.
C.M.Articolo originale di Athenae Noctua. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore e senza citare la fonte.

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