Come avevo già menzionato, abbiamo usato il mitico Blocket.se che è anche un ottimo strumento per una ricerca di mercato. Salta subito all'occhio la dominanza della Volvo, marchio svedese per eccellenza. Nella nostra regione su 5 mila macchine in vendita più di 800 sono Volvo. Questo significa quasi un quinto del mercato. Un po' meno popolare l'altra marca svedese, la Saab (con 300 macchine in vendita nella regione di Örebro). L'altra cosa più evidente è la predominanza delle macchine di grossa cilindrata. Questo si capisce subito anche semplicemente guardandosi intorno. Per dirla con i numeri, di queste 5000 macchine in vendita soltanto 270 hanno meno di 80 cavalli! Qui certo lo spazio non manca, ma io ho sempre avuto una certa avversione nei confronti delle macchine grosse che mi sembrano più dei treni che delle macchine...
Presa dalla curiosità, esaminando il database di questo sito, ho scoperto che in un mio post scritto un anno fa avevo torto. Scrivendo che qui la macchina non è uno status symbol (che è forse vero), ho anche scritto che si vedono poche Mercedes in giro. Insomma, questo non è vero. Ce ne sono tantissime. Dopo la Volvo e la Volkswagen è la marca più venduta, ha lo stesso share di mercato della Saab, almeno nella nostra regione. Dunque le macchine tedesche sono quelle più popolari, la BMW segue quasi di pari passo la Mercedes, mentre la Opel è un po' indietro. Poi vengono la Ford, le macchine giapponesi (Toyota, Hyundai, Mitsubishi e Nissan) e quelle francesi (Peugeot e Renault prima di tutte). Pochissime Fiat e, stranamente, pochissime Alfa Romeo. E, nonostante sia una marca giapponese, poche Suzuki. Siccome la nostra macchinina distrutta era una Suzuki Swift (che del resto si fabbrica in Ungheria, quindi nel mio paese è parecchio venduta), ho notato subito che sarebbe stato difficile trovarne un'altra uguale. Allora durante una visita a un concessionario di Citroen che vendeva anche Suzuki ho chiesto al venditore come mai ci fossero così poche Suzuki in giro. La risposta era che è perché la Suzuki non produce macchine di grossa cilindrata, quindi non è molto conosciuta in Svezia... E' evidente che qui la Smart serve a ben poco, ma non vedo neanche tutta questa esigenza di macchine grosse... Allo stesso tempo immagino che nella capitale il discorso cambi. Magari la prossima volta che andiamo a Stoccolma ci farò più caso.
Detto questo volevo raccontarvi delle procedure burocratiche da seguire per acquistare una macchina usata. In realtà c'è poco da raccontare. La cosa è semplicissima e velocissima. Abbiamo scelto la macchina e il giorno dopo è stata nostra. L'abbiamo pagata con carta di credito e il concessionario ci ha sistemato l'assicurazione entrando nel database delle compagnie di assicurazione con una propria password, in modo che l'assicurazione fosse subito valida e potessimo subito circolare. Dopo una settimana ci sono arrivati a casa due bollettini da pagare: uno dell'assicurazione e uno per il bollo.
Infine, un'ultima cosa assolutamente da raccontare che ci ha entusiasmato: l'incredibile trasparenza dell burocrazia svedese. Si sa che questo è un paese trasparente, ma continua a sorprenderci, perché non si finisce mai di scoprire fino a che punto. Sul sito del Transportstyrelsen, l'autorità responsabile dei trasporti, sono reperibili tutti i dati di tutte le macchine immatricolate in Svezia. In base al numero della targa puoi accedere (qui) a dati come nome e cognome del proprietario, anno di produzione e di immatricolazione, caratteristiche tecniche (a volte perfino il consumo medio) e il numero dei proprietari precedenti. Per fax si può richiedere anche i dati degli ultimi due proprietari precedenti a quello attuale. Così abbiamo fatto noi con tutte le macchine potenzialmente interessanti che siamo andati a provare.
La canzone ungherese in appendice
Dopo alcune canzoni tristi è arrivato il momento di farvi sentire anche una allegra, se no pensate che gli ungheresi sanno fare soltanto musica lagnosa... :) I Beatrice (leggasi come in italiano), una rockband degli anni Ottanta, hanno una canzone molto simpatica che si è soliti
Ah dimenticavo... pure i Beatrice furono bannati dal regime, tanto per cambiare.
Beatrice - Azok a boldog szép napok
Quei bei giorni felici
Ormai è solo un ricordo
Quando ancora non c'eri.
Quelle erano le estati vere,
Il tempo vola così veloce.
Quando non sei qui con me,
Mi prende la paura.
Mi sveglio a ogni minimo rumore,
Perché credo che tu sia tornata.
Tu non lo senti,
Non conosci il tormento
Di quando ti fermi per la notte,
E la speranza sogna la solitudine.
Appena arrivi diventa autunno,
E poi ad un tratto inverno,
La terra e il mondo cambiano,
Il vento soffia neve.
Addio bei giorni felici!
Non sai quanto è bello senza di te.
Addio bei giorni felici!
Non sai quanto è bello senza di te.
E' ormai solo un ricordo
Quando non c'eri ancora.
Quelle erano le estati vere,
Il tempo vola così veloce.
Il momento più bello è quando ci salutiamo,
E tu sali sul treno,
Con le lacrime agli occhi penso:
Speriamo che non lo perda!
Addio bei giorni felici!
Non sai quanto è bello senza di te.
Addio bei giorni felici!
Non sai quanto è bello senza di te.
Per il testo in ungherese vedete qui.