La balbuzie è un disturbo della comunicazione che colpisce la fascia d’eta’ adulta nell’ordine dell’1% in ogni cultura e società. Ognuno di noi, pertanto, nell’arco della sua vita, ha incontrato almeno una persona che balbetta. Ma… Come comportarsi?
NORMALMENTE! Ovvero dovremmo usare delle buone prassi e comunicare in maniera efficace, come sarebbe auspicabile, d’altro canto, fare sempre.
Innanzitutto ricordiamo che, chi balbetta, ha bisogno di piu’ tempo per riuscire a dire ciò che desidera, pertanto non interrompiamolo con domande pressanti ed evitiamo atteggiamenti impazienti.
Uno degli errori più comuni è suggerire le parole e terminare le frasi al posto loro. Non è detto che ciò che immaginiamo vogliano esprimere sia esattamente ciò che hanno in mente ed è un comportamento che causa nervosismo nel nostro interlocutore, alimentando il disagio come in un circolo vizioso.
Non diciamo: rilassati, stai calmo, prendi un bel respiro… Così facendo lasciamo intendere che pensiamo sia semplice superare i blocchi, invece non lo è per niente! Evitiamo anche il pietismo, non c’è nulla di più imbarazzante o irritante.
Utilizziamo semmai l’ascolto attivo, dimostrando che stiamo ascoltando veramente anche con il linguaggio del corpo, guardando negli occhi, assentendo, ripetendo parte del discorso e dimostrando che siamo interessati a cosa dicono, e non a come lo dicono.
Il paradosso della balbuzie vuole che entrambi si finga di non accorgersi della difficoltà… La persona che balbetta fa di tutto per controllarsi, e spesso non ci riesce. E noi trascorriamo tutta la conversazione sforzandoci di apparire naturali. Non è più naturale rompere la congiura del silenzio, se ci rendiamo conto che è il caso?
Non sempre, ma a volte parlarne aiuta.
Sta alla nostra empatia e sensibilità comprenderlo.
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