Il Presidente del gruppo Oltrelinea presenta ai comunicatori pubblici il modello “Comunicare Mediterraneo”
Mediterraneità e radici comuni, sud ed identità, emozioni e storie di vita.
Stefano Petrucci apre così il convegno “Comunicare Mediterraneo” svoltosi all’interno del Public Camp, il meeting dei comunicatori pubblici organizzato dalla Regione Puglia a Bari.
Il Presidente del gruppo Oltrelinea legge pagine del suo taccuino, legge pagine di vita personale e racconta i piccoli episodi che l’hanno portato ad essere ciò che è e a formulare la base per un nuovo modello, quello del Comunicare Mediterraneo.
Comunicare Mediterraneo è incentrato sul recupero delle radici più profonde e su una nuova forma di comunicazione che parte dal sud, una comunicazione che dovrà rendere manifesto quel pensiero meridiano presente nell’uomo e che dovrà ritrovare il sud dell’uomo, un sud che va al di là dei confini geografici. Comunicare Mediterraneo dovrà ridare veridicità al mondo, un mondo falsificato dalla pubblicità travestita da comunicazione e tradito dalle false promesse del progresso. Petrucci sottolinea che il modello di comunicazione non dovrà essere identificato nel marketing Mediterraneo, perché ciò che si dovrà promuovere non è la vendita, bensì si promuoverà un momento di riflessione cercando di ricollocare il senso della comunicazione e attivando un dialogo dove lo sguardo ritornerà ad avere un ruolo cardine. La comunicazione vista nell’ottica di Comunicare Mediterraneo sarà una comunicazione che recupererà i sensi e darà il giusto valore alle singole parole.
Il convegno è proseguito con gli interventi del Dirigente del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia Bernardo Notarangelo e del Presidente dell’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale.
Il Dott. Notarangelo ha tracciato il compito del Servizio Mediterraneo, un compito che si identifica nel terzo obiettivo strategico dell’Unione Europea: la cooperazione territoriale. Il Servizio Mediterraneo costruisce progetti di cooperazione e di sviluppo e promuove processi di integrazione con i paesi dei Balcani, con i paesi in via di adesione all’Unione Europea e con i paesi che, anche se non fanno parte dell’Unione Europea, sentono il bisogno di comunicare e di interagire con la Puglia, perché il Mediterraneo e il sud non dipendono da linee territoriali, ma da un qualcosa di ben più profondo e di intimo