Comunicare tramite sms

Da Pamelaferrara @PamelaFerrara

La tecnologia ha cambiato il modo di comunicare, che oggi è più frequente, rapido e spesso anche peggiore.

Sì perché secondo un sondaggio compiuto da T-Mobile su un campione di utenti fra i 18 e i 44 anni, è emerso che un quarto degli intervistati ha ammesso di ricorrere agli sms in maniera sistematica, prediligendo tale forma di comunicazione alla semplice chiamata. Fin qui nulla da dire, a parte magari “de gustibus”.
Il problema è che le donne e gli under 35 dicono di considerare un sms più appropriato quando si tratta di dare una brutta notizia, perché è breve, coinciso ed evita di creare disagio e imbarazzo nel messaggero. E il disagio di chi magari viene lasciato via sms?

Uno studio americano condotto dal Pew Internet and American Life Project su 800 ragazzi fra i 12 e i 17 anni stabilisce invece che la metà degli adolescenti invia oltre 50 sms al giorno e il 15% supera quota 200, con le ragazze che mandano in media 80 sms quotidiani contro i 30 dei coetanei maschi.

Ma vi rendete conto di quanti siano 80 sms al giorno? Io dopo i primi 2 sono già stanca. Soprattutto detesto chi cerca di fare conversazione via sms, in particolar modo se si tratta di adulto in grado di intendere e di volere.
Esempio di qualche sera fa:
- “Come stai?”
- “Bene grazie” (“E tu?” omesso di proposito per evitare di innescare un meccanismo di sms senza fine)
- “Cosa fai stasera?”
- “Ceno con un’amica”
- “E dopo cena?”
- “Resto dall’amica”
- “E domani?”.

Altroché sms. C’è gente che merita un bazooka come convenevole sociale.