Arcigay L.'A.T.Omo esprime la propria vicinanza a Davide e il proprio rammarico per quanto accaduto, condannando l'aggressione. Chiediamo alle amministrazioni di Piacenza, della provincia di Piacenza e del Comune di Gragnano di esprimersi sull'accaduto e di valutare l'ipotesi di cercare degli strumenti che possano essere utilizzati per sensibilizzare al rispetto delle persone, a prescindere dal sesso, dell'orientamento sessuale, di genere e identità di genere. Rinnoviamo il nostro invito affinché vengano intraprese azioni per scoraggiare il fenomeno di atti omofobici, transfobici e discriminatori nel nostro territorio, e soprattutto invitiamo chi abbia subito atti di questa natura a rivolgersi a noi e alle autorità, senza temere di rimanere isolati.
La situazione di odio verso le persone omosessuali, bisessuali e transgender nel piacentino è anche il frutto di decenni di colpevole silenzio di chi avrebbe la responsabilità di educare e formare le persone al rispetto della diversità. Non possiamo cedere alla violenza, non possiamo lasciare le persone sole di fronte all'ignoranza e al pregiudizio, e non possiamo sorvolare sul fatto che le famiglie e le scuole dovrebbero essere dotate di strumenti efficaci per educare ragazzi e adulti al rispetto per il prossimo e condannare la violenza omofoba (e non solo).
L'odio verso chi è "diverso" da sé, che si tratti di orientamento sessuale come di provenienza geografica o colore della pelle, è sicuramente la manifestazione di un disagio personale dovuto all'abbandono da parte della società e delle istituzioni, che hanno il dovere di sopperire a tale mancanza.
Piacenza non è omofoba, non è razzista e non è indifferente. Costruiamo insieme una nuova cultura del rispetto.