Quando la psicologia, e perciò anche la grafologia, analizza le varie dimensioni dell’essere umano, siano esse intellettive o affettive, lo fa partendo da questo assunto: comportamenti apparentemente simili possono attingere da una vastità di possibili cause e rispondere a svariate motivazioni.
Lidia Fogarolo propone un’analisi psicologica, sociale e culturale, estremamente chiara e lucida del comportamento sessuale, usando i segni della grafologia morettiana (ideata da Girolamo Moretti nei primi anni del ‘900), e avvalendosi di scritture di personalità famose come Adolf Hitler, Pablo Picasso, J.F. Kennedy, l’autrice distingue lo slancio passionale dall’affettività languida, l’intrattenimento erotico dal sentimento, l’isteria dal masochismo, delineando spiegazioni evidenti e concrete.
Il fatto che i sentimenti abbiano il potere di innescare dei veri incendi è la ragione per cui alcuni individui tentano di controllarli prendendo le distanze da essi.
Il saggio riesce a far risaltare come oggi la razza umana si stia spiritualizzando, sottolineando come le personalità si dimostrano meno aggressive e più sensibili, anche nella sfera affettiva, contrapponendosi in maniera distinta dal passato.
Lidia Fogarolo scrive di A. Hitler: la scrittura di Hitler si presenta pericolosamente piegata a destra, al punto da rendere inevitabile la cessione e l’abbandono languido. Perciò da questo punto di vista, risulta un uomo scelto soprattutto per le sue capacità di cogliere telepaticamente l’umore delle folle, esagerandone tutti gli aspetti collegati al sentimento, e riducendo in cenere ogni aspetto razionale o anche vagamente ponderato. Sul piano sociologico, esce da ogni tipologia di leader analizzato, in quanto il suo carisma non veniva dalla sua capacità di influenzare gli altri, ma da quella di essere influenzato.
Di piacevole lettura, anche per chi non conosce la grafologia, il testo desidera fornire una solida comprensione della complessità dell’esperienza umana, cercando di focalizzare l’attenzione sul perché la personalità predilige delle strade, delle scelte, anche sessuali, apparentemente impensabili.
Nella grafologia morettiana, non c’è nessuna forma che possa essere interpretata senza una chiara visione del movimento che l’ha generata.
Presto la recensione.