Comunicazione/ Slacktivist. Ovvero tu sei un fannullone o un attivista?

Da Redazionetitel @titelonline
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di Antonio Conte,  tra tecnologia e società. So per certo che a diversi di noi è inviso l’uso dei termini americani, ma il punto è che ci arrivano, li annusiamo, li assaggiamo un poco e magari li assimiliamo. In quanto ad usarli nel quotidiano  è altra cosa, molti di questi termini sono specifici, intendono significare il particolare aspetto del caso in analisi. Tanto particolare che usato una volta o due sembra essere più che sufficiente, sia perché lo si userebbe in una ristretta cerchia di specialisti sia perché una volta trasmesso in un enunciato e certi di una comprensione rispondente non sembrerebbe essere oltre necessario il suo riuso, data la sua elevata specificità ed il forte flusso informativo cui siamo soggetti: qui il termine straniero è stream o streaming.

Ma il termine in questione di oggi è invece “slacktivist”, che in americano si vuole intendere, in una parola macedonia, slacker, ovvero fannullone ed il suo opposto activist, ovvero attivista.  Si tratta di una persona che sostiene le cause attraverso la rete e con un minimo sforzo, anche limitandosi a parlare con messaggini (SMS) o facendo donazioni micro, o colloquiando tramite Twitter e Facebook. Attività ormai che sono note ai più e tutto sommato non sembra che la cosa sia molto impegnativa, tuttavia da una infografia pubblicata a cura del sito Sortable impegnarsi in attività di slacktivist avrebbe un senso, in quanto produrrebbe significativi risultati con un minimo sforzo, molto maggiori di un attivismo intenso in senso tradizionale.

Non vi è da stupirsi in quanto gli slacktivist sono davvero rapidi, si batte molto sulla immediatezza, spesso sincrona della comunicazione, per farlo utilizzano i social network che diffondono le notizie in pochi istanti, in tutto il mondo, permettendo di raggiungere obiettivi importanti come raccogliere mezzo milione di firme contro la corruzione in India in 36 ore. Raccogliere il consenso sul caso Joseph Kony e la Resistenza Armata del Signore che assolda bambini e costringendoli a omicidi o a mutilazioni orribili. Ieri, 19 aprime 2012 una comunicazione del Consiglio di Europa che muove ingenti capitali per sinergie con le forze internazionali ed il supporto finanziario e logistico anche armato con una nuova missione:  Joint Center Mission. Un altro esempio è quello della Croce Rossa che è riuscita a raccogliere 20 milioni di dollari in 5 giorni, attraverso messaggini sms, in seguito al terremoto che ha sconvolto Haiti. E nei giorni in cui il congresso americano discuteva del SOPA (la proposta di legge di difesa del copyright che limiterebbe i diritti dei navigatori, la partecipazione, come si ricorderà era anche di Wikipedia) sono stati pubblicati 3,9 milioni di twitt di protesta. Un’enormità.

Gli slacktivist usano dunque volentieri la rete, in cui l’80% degli utenti dichiarano di partecipare a iniziative di gruppo contro il 59% di chi non usa internet.  Anche se non lo sappiamo tutti siamo in parte slacktivist. La grafica informativa descrive almeno 10 possibili indizi profilano questa nuova forma di attivismo.

Secondo la scheda pubblicata da Focus.it, si è slacktivist se:

  • Hai retweettato qualcosa per perorare una buona causa.
  • Indossi un braccialetto “consapevole” (il più famoso quello giallo di Livestrong).
  • Hai partecipato a un boicottaggio a breve termine.
  • Hai spento i dispositivi elettronici (cellulare, tv, ecc) in segno di protesta per un’ora almeno.
  • Hai donato via sms.
  • Hai messo un nastrino (magnetico) sulla tua auto.
  • Hai cambiato il tuo status di Facebook in supporto a una buona causa.
  • Hai firmato una petizione online.
  • Hai condiviso un video sociale.
  • Hai comprato un prodotto per fare beneficenza.

Vi è da chiedersi se si possa adattare anche alle realtà aziendali per la loro comunicazione sociale, quanto tempo ancora rimarranno fuori da questo fenomeno di calma euforia. In particolare se si sia compreso quanto il supporto personale del collaboratore sia utile allo sforzo aziendale, o al contrario quanto sia pericoloso il disinteresse.

Ed infine, come chiamereste voi questo fenomeno utilizzando la lingua italiana.

Antonio Conte

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