Nel volume vengono proposte riflessioni a partire dal vertice delle comunità
che accolgono utenti dei servizi di salute mentale, significativi ma non esclusivi
segmenti di un ben più articolato e complesso sistema di cure, con implicazioni
di carattere epistemologico, clinico, etico, economico, legislativo:
– Quando possiamo parlare di “vere” comunità terapeutiche?
– Quale il crinale che differenzia queste da comunità/alloggio, case/famiglia,
strutture residenziali di varia marca?
– Si possono ricondurre le risposte all’assetto giuridico-amministrativo, a quello
economico, ai ruoli professionali, alle matrici culturali, alle diagnosi nosografiche?
Vengono presentate esperienze da realtà pubbliche, private, cooperativistiche,
miste, con l’accento principalmente su quell’accadere terapeutico/riabilitativo che si ripropone di rendere quei luoghi autentici spazi alchemici, capaci di operare le trasformazioni possibili