Quando andavo all’università adoravo lavorare a maglia. Lo trovavo un passatempo rilassante.Fa un po’ nonna…. Un po’ zia anziana….. ma chi se ne frega….. io con la maglia mi rilasso. Con l’uncinetto no, al contrario, mi fa andare di matto. Ho smesso di farlo, per salvaguardare la mia salute psico-fisica.
Il ricamo anche mi piaceva molto, purtroppo però è difficilmente spendibile, soprattutto in una casa come la mia arredata in stile moderno. Vi immaginate far cadere del vino su una tovaglia ricamata a mano da me: l’omicidio è garantito! Avrei un posto certo al Regina Coeli.
Negli anni un po’ senza un vero motivo avevo abbandonato qualsiasi forma di artigianato femminile. Il tempo è sempre poco e tra lavoro, casa, mazzi e lazzi avevo deciso di riporre ferri, uncinetto e ago nel cassetto degli oggetti perduti.
Con l’arrivo dell’autunno, quest’anno mi è ripresa la fantasia. Volevo ricominciare da un progetto semplice, dato tutti questi anni di blocco, e così ho pensato ad una sciarpa di lana. Cosa c’è di più facile? Non devi aumentare le maglie, non le devi scalare, dritto e rovescio e il gioco è fatto.
Una sciarpa per Fab! Perchè no?
Essendo per uomo, ho deciso per una lavorazione a coste da 4 maglie (4 dritte, 4 rovescio and so on…). Ho deciso poi di fare una cornice in maglia riso per dare più consistenza al tutto.
Mi è venuta quindi l’idea di ricamare a punto maglia le iniziali di Fab!
Ho usato uno schema per punto a croce. Non potendolo ricamare sulle coste ho interrotto le coste con un pezzo da 15 maglie in lunghezza che ho lavorato a maglia dritta. E il gioco è riuscito splendidamente
Ora nel frattempo è arrivato l’inverno…..
Ma vi pare che doveva arrivare così in fretta e senza preavviso?!?!?!
Mi toccherà fare le corse
Nel frattempo le nostre peripezie continuano.
Ma siamo gente che non molla.
Continuiamo a lavorare
Con caparbietà
Ma veramente tanta caparbietà
Perché poi le piogge non possono durare per sempre
E la vita sopravvive sempre a qualsiasi tempesta