Con gaza, ma non sempre

Creato il 22 novembre 2012 da Conflittiestrategie

Detesto ciò che dici e ti farò tacere. Ne prenda nota il matematico “impertinente”, poiché la biografa di Voltaire che egli cita non è mai scesa sulla terra, mentre il maestro finiva due volte nella polvere della Bastiglia. A parole si difende qualsiasi diritto in quei salotti perbenisti ma alla prova dei fatti il coraggio manca e la censura è premeditata, come gli eccidi d’Israele. Costui non era un eroe quando sparava sul “basso d’uomo” e non lo è ora che il fuoco amico lo prende di mira sotto la cultura. Nella trincea di Repubblica la libertà d’espressione ha un’altezza pari a quella di certi odiati statisti, per cui non appena si alza il tiro si viene impallinati. Tuttavia, questa volta, Oddifreddi ha pienamente ragione ma la logica non si sposa con questa democrazia che stabilisce per diritto americano chi sta dentro e chi fuori dalla civiltà, ovvero chi è compare e chi scompare dall’orbe, grazie anche a questi orbi di stampa in ginocchio da Sam. Nemmeno ad un uomo di “conti” come lui hanno fatto sconti perché la somma di troppi pregiudizi è sempre un numero da circo a mezza stampa e tutta serbanza, in quanto in via Cristoforo Colombo non si vuole perdere l’America e le sue caramelle. Se il matematico non aveva capito l’assioma è meglio che cambi mestiere.

Dire, come ha fatto Oddifreddi, che i conti non tornano tra palestinesi e israeliani e che nemmeno si pareggiano tra quest’ultimi ed i nazisti, è un’aritmetica che solo gli asini dietro all’Occidente possono contestare ma i suoi ex colleghi giornalisti “a la paga” non la pensano come lui e se la pensano così comunque non la dicono, preferendo trastullarsi con i logaritmi gialli affinché la realtà si convinca ad aderire alla loro diffusa ideologia. La Gerusalemme liberata ad un tasso di morti elevatissimo per i palestinesi è il poema che nessuno vuole leggere da questa democratica parte del mondo perché la storia è stata già riscritta dai vincitori e quindi non ha bisogno di ulteriori approfondimenti.

Personalmente ho un’opinione diversa della situazione, perché dopo i fatti di Libia la mia simpatia per Gaza e le sue sventure si è voltata in leggero fastidio. Chi cerca ora di commuovere il mondo con i propri cadaveri, ieri sproloquiava contro il dittatore della Sirte, augurandosi la fine sua e dei suoi figli, diretti e putativi. La morte sua e li mortacci vostra, appunto, che non valgono né più né meno di quelli libici, trucidati dagli stessi sicari che all’epoca sostenevate mettendovi sotto miserabili bandiere verdi di dollari. Allora do ragione allo scrittore Massimiliano Parente, e poiché i due governi continuano a spararsi tra loro non mi dispiacerebbe che qualcuno li sparasse su Marte cosicché da patiti delle dispute marziali diverrebbero semplicemente marziani disarmanti.

Ancor di più mi stanno sui galloni i patiti del partito preso che sono sempre con i palestinesi perché odiano gli ebrei per riflessi ideologici, o, perché, risulta ancora molto di sinistra noglobal esserlo, in quanto con la bandiera di Gaza insieme a quella del Che Guevara migliora la scenografia contestataria e l’idiozia planetaria. Proletari di tutto il mondo ridicolizzatevi pure.

Condivido quanto scritto da La Grassa in un commento: “Oggi, senza cadere in ingenue e manichee esaltazioni dei palestinesi, di Hamas, ecc. (lasciamo perdere il Quisling Abu Mazen, uno dei peggiori figuri di quella zona), diciamo apertamente che gli ebrei (non trinceriamoci sempre dietro il termine israeliani, ogni tanto diciamo pane al pane) sono i nuovi razzisti, massacratori e disprezzatori dei diritti e dell’umanità di chi non ha la loro religione e la loro cultura. Non ha senso istituire paragoni con i nazisti. Sono comunque dei persecutori, dei negatori della dignità altrui. Vedono solo loro stessi, tutti gli altri sono “inferiori”. Un simile atteggiamento è moralmente indegno e da esecrare senza tante esitazioni. Noi siamo per la perfetta eguaglianza di ogni essere umano. Basta inganni, non accettiamo più i prepotenti di un qualsiasi tipo! Vi trincerate dietro un martirio (che noi continuiamo coerentemente a condannare) per martirizzare altri, che hanno gli stessi diritti vostri e cui voi usurpate la terra. Non vi rispettiamo, perché voi non rispettate nessuno che non abbia le stesse vostre idee, la vostra ideologia, la vostra sprezzante visione del “mondo degli altri”. E uccidete a decine e centinaia gli “impuri”. Applicate pur sempre la stessa legge del taglione: 100 nemici (a volte 1000) per ognuno di voi. E volete rispetto? Ma nemmeno per sogno! Conquistatevelo, eliminando i vostri dirigenti assassini, il vostro Mossad addetto alla criminalità pura!! Allora fiorirà nuovamente la simpatia fra noi e ci schiereremo senza un minimo di remore al vostro fianco contro chiunque voglia eliminarvi o disperdervi. Saremo di nuovo come allora, come quando fremevamo di odio verso chiunque ci raccontasse menzogne sul vostro essere, che sappiamo eguale al nostro in tutto e per tutto. Saremo allora con voi, sempre!”

Uguale ragionamento vale però per i palestinesi, finché difenderanno il loro diritto ad avere una patria ed ottenere il rispetto dei loro diritti politici ed umani, saremo idealmente con loro. Ma quando sputeranno sulla terra e le vite altrui, augurandosi la morte di altri uomini e governi, allora mostreremo il medesimo disprezzo che nutriamo nei confronti dei sicari israeliani. Poiché è già successo, la nostra diffidenza è giustificata


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