Rancho Woodcut Heart, Jim Dine
Che l’amore sia miope non c’è alcun dubbio.Come spiegare altrimenti la sua attrazione per tutti gli intoppi, gli ostacoli e le calamità che, spesso, ne ostacolano il cammino?L’amore sembra non accorgersene e tira dritto per la sua strada, salvo barcollare o capitombolare qua e là a seguito di questo o quell’inconveniente.Dovrebbe scoraggiarsi, arrestarsi, pensarci un po’ su prima di proseguire, invece no!L’amore cade, si acciacca, si stropiccia, ma non smette di andare avanti.Come mai?È miope, non c’è altra spiegazione.Vede quel che può, non guarda a lunga distanza, gli basta l’orizzonte dell’oggi e non ha interesse ad andare più in là del suo naso. Come tutti i miopi, poi, tende ad avvicinarsi troppo per guardar meglio. Si avvicina e confonde, si confonde. È attratto da un’impressione, da contorni sfumati, da qualcosa che è a un passo tra ciò che desidera e ciò che realmente è. Peccato che la realtà, nella sua nitidezza, non sia sempre come la vede lui.Eppure, basterebbero degli occhiali con la giusta gradazione e tutto sarebbe risolto. Qualche capitombolo in meno e un po’ di tranquillità in più.No, l’amore non vuole proprio esser tranquillo e gli occhiali, invece di inforcarli, li dimentica sempre nel taschino. Lo fa intenzionalmente perché la realtà delle cose non fa per lui. La realtà delle cose è quella che vede lui. A lui basta sapere che per guardarla bene dovrà avvicinarsi così tanto da rischiare di restar deluso, dovrà farsi un po’ male, ma soprattutto sa che, qualunque cosa veda o creda di vedere, dopo ogni caduta, sarà pronto a rialzarsi e ripartire. Come sempre, con gli occhi strizzati, gli occhiali nel taschino e nessuna intenzione di indossarli.