Liberalizzare il mercato del lavoro, dicono i tecnici, significa incentivare gli investimenti stranieri sul nostro Paese, quindi far crescere lo sviluppo e di conseguenza il Pil.
Per far crescere il Pil si devono aumentare i consumi interni e sono convinto che con l’aumento dei disoccupati sia un’operazione impossibile.
Detto questo la più spiritosa di tutti si è dimostrata la ministra Fornero che è andata oltre ogni spudoratezza come riporta Nuova Società:
Ma l’argomentazione che fa cascare le braccia più volte esternata dalla volubile ministra Fornero (soprannominata Bobby Solo, l’autore di “Una lacrima sul viso”) e da altri scienziati del mercato del lavoro sarebbe che con l’annullamento dell’articolo 18 o una sua severa revisione, si favorirebbero le giovani generazioni, cioè l’esercito dei precari e dei senza lavoro. In che modo? Licenziando quelli che un lavoro ce l’hanno si fa posto per quelli che ne sono senza. Chiaro? È ora di finirla con le generazioni privilegiate, bisogna pensare ai nostri figli e ai nostri nipoti, questo è il ritornello che da mesi sentiamo in tutti i dibattiti. Difatti per fare spazio ai giovani il governo Monti ha posticipato l’età pensionabile, mantenendo in produzione questi vecchiacci egoisti che mangiano il pane a tradimento.
E’ quello che penso io sulla riforma dell’art. 18 che ci riduce come la Grecia, e cioè una riduzione generalizzata degli stipendi e dei diritti che calpesta la costituzione, e si capisce chiaramente dove vuole arrivare il governo della finanza parassita e di Confindustria per aumentare i profitti anche il il Pil va sotto lo zero.
La strategia è semplice quanto, evidente licenzio il lavoratore che per mansioni ed anzianità prende 1600/ 1900 euro ed assumo un giovane disoccupato a 800/900 euro moltiplicando i profitti senza aumentare nè la produzione nè i consumi.
Un taglio generalizzato dei salari spacciato per salvataggio del futuro dei giovani, si ritorna all’800 azzerando conquiste e diritti e stipendi per aumentare profitti e speculazioni.
Gli imprenditori potranno avere due dipendenti al prezzo di uno così potranno fare i turni 24 ore su 24, sette giorni su sette, senza aumentare i costi e moltiplicando i profitti.
Il Pd si spacca, ed era ora, e noi ci siamo spaccati le palle ad aspettare che il Pd dia un segnale forte e chiaro votando contro questo governo della finanza e del capitalismo reaganiano che vuole arrivare dove non è arrivato il piduista Berlusconi.
Ma Monti fa quello che ha sempre fatto, lavorare per la finanza e per le imprese proteggendone gli interessi massacrando i lavoratori per il semplice fatto che fa parte della sua cultura di professore e di economista al servizio del capitalismo spinto.
Il problema non è la politica, i politicanti e nemmeno i professori, in questo caso il problema sono i lavoratori nelle mani dei quali passa il pallino della questione.
O bloccano l’Italia con scioperi ad oltranza come negli anni 70 o, per stare alle più recenti manifestazioni, come hanno fatto contro la tav o si devono aspettare un ventennio di sacrifici senza nessun diritto come all’inizio del 900.
Nuova Società chiude l’articolo sui sacrifici in modo ottimistico, con questa frase:
Professoressa Fornero, ma lei pensa forse che gli italiani siano tutti fessi? È vero che la maggioranza di questo popolo di santi e navigatori per oltre vent’anni si è fatto prendere per i fondelli dal Cavaliere, ma tirare troppo la corda è pericoloso. Sia chiaro che la Tav, almeno in questo caso, non c’entra.
Ma tirare troppo la corda è pericoloso, otto parole che sprizzano ottimismo che io, purtroppo, non vedo in quanto la massa è rassegnata e sfinita e di reazioni al regime del capitalismo liberista e parassita non se ne vedono.
Da più di vent’anni la maggioranza dei proletari italiani si piega al volere dei vari governi che hanno picconato diritti, salari, conquiste sociali, andando contro la costituzione sino alla botta finale che il governo Monti ha assestato allo Statuto dei lavoratori con la complicità di Cisl ed Uil.
Ma i lavoratori di Cisl ed Uil non sono Bonanni o Angeletti, come quelli della Cgil non sono tutti come la Camusso, e quindi la parola passerà alla piazza ed alla sua reazione.
Tutto si deciderà con la partecipazione agli scioperi che certamente la Fiom e la Cgil proclameranno da oggi in poi e dalla partecipazione che vi sarà da parte dei lavoratori e dei pensionati.
Per adesso il governo della finanza parassita e della Confindustria ha piazzato il suo colpo con l’avvallo di quasi tutti i partiti e, purtroppo, di Napolitano adesso, come dicono Berlusconi e Bossi, la parola passa al popolo sovrano.
Vedremo se i lavoratori ed i proletari si sveglieranno dal letargo degli ultimi 25 anni o se il capitalismo liberista ha vinto su tutta la linea.
Non tirate in ballo la crisi per giustificare l’assenza, eventuale, dalla lotta e mi rivolgo ai lavoratori, precari, giovani e disoccupati, perchè crisi si o crisi no i ricchi sono più ricchi di prima, molto più ricchi e non capisco perchè la crisi la debbano pagare solo lavoratori e pensionati.
Io mi auguro che la corda si spezzi, che le piazze si rempiano e che si blocchino treni, tram ed autostrade, aziende ed attività commerciali perchè se abbassiamo la testa adesso non la rialzerete più per i prossimi decenni.
Io la vedo male, spero proprio di sbagliarmi, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Buona fortuna a tutti, il governo ha riportato indietro il calendario dei diritti di 100 anni ma non vedo in giro nessun Di Vittorio, nessun politico in grado di guidare una Nuova Resistenza.
Adesso aspetto che la Fornero si dimetta per lasciare il posto alla figlia, per tutti gli altri ci penseranno le imprese a licenziare per assumere i giovani a metà prezzo.
Monti ha la faccia da prete, l’ideale per fregare il popolino, la Fornero chiagne e fotte, fotte e chiagne, se vi va bene così fate pure.
Autorevoli osservatori dicono che l’attacco all’art. 18 è partito dalla Bce, da Draghi, a me sembra che contenuti e strategia abbiano l’impronta di Marchionne, la banda comunque è la stessa.
La stampa di regime consumerà tonnellate di inchiostro per sostenere la fine dello Stato di diritto e dei diritti dei lavoratori.
Una delle frasi che ripetono incessantemente da anni è che tutti devono rinunciare a qualcosa, ebbene quel “tutti” è riferito esclusivamente ai lavoratori, ai proletari.
Spero che almeno questo sia chiaro.
Con il massacro dell'art. 18 gli investitori stranieri accorreranno in massa, non temono la concorrenza della mafia o le mazzette ai politici, temono il sindacato il fabbrica.
Creato il 21 marzo 2012 da Slasch16Possono interessarti anche questi articoli :
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