È vero che coltivare un orto comporta un dispendio di energie e di tempo non indifferente ma a favore di questa pratica non mancano certo i vantaggi: intanto i prodotti ottenuti, gustosi e sani, non sono nemmeno lontani parenti di quelli acquistati al supermercato, poi si fa un’attività fisica senz’altro utile soprattutto per chi fa una vita sedentaria, inoltre ci si rilassa, si allevia lo stress, si torna a imparare ritmi e regole troppo presto dimenticati e spesso, se fatta bene, ci si diverte pure un sacco.
Oltre a questi indubbi vantaggi c’è però un altro aspetto da non sottovalutare ed è quello economico. Potendo disporre di frutta, verdura e ortaggi con costanza tutto l’anno il risparmio per le nostre tasche alla fine non è indifferente; lo sa bene chi è costretto a comprare tutti i giorni i prodotti del campo che ultimamente hanno spesso superato nel prezzo altri alimenti, come per esempio la carne, che ti aspetteresti di acquistare a prezzi molto superiori. Tralasciando il discorso su questa perversa logica che ci porterebbe troppo lontano (ma che in seguito varrà la pena approfondire), una domanda che potrebbe essere utile farsi è: quali sono gli ortaggi più redditizi da coltivare nel proprio orto, cioè quelli che in rapporto alla resa e al costo sul mercato risultano i più vantaggiosi da piantare?
Ha provato qualche tempo fa a dare una risposta al quesito l’autore di The Cheap Vegetable Gardener (non a caso, visto che in italiano suona come “l’ortolano a buon mercato”) scrivendo un interessante post intitolato The most profitable plants in your vegetable garden (“Le piante più redditizie nel tuo orto”) dove ha pubblica un elenco di piante classificandole in base alla loro resa e al loro valore di mercato.
L’autore del blog ha condotto uno studio sull’argomento basando le sue stime sul rendimento medio di varie piante per piede quadrato (misura di riferimento per l’America) e i prezzi che hanno i corrispondenti prodotti nei negozi biologici, il tutto per aiutare a decidere quali verdure vale la pena coltivare e quali, al contrario, merita acquistare nei negozi.
Ed ecco l’elenco che viene fuori con riportate le voci principali:
Pianta
Valore in Dollari americani per piede quadrato
Coriandolo $ 21.20
Rucola $ 20.92
Mix di insalate $ 17.55
Erba cipollina $ 16.40
Aneto $ 16.40
Lattuga $ 16.20
Pomodori, varietà di piccole dimensioni $ 15.57
Rape $ 9.90
Pomodori, varietà di grandi dimensioni $ 9.50
Zucche invernali $ 8.40
Tomatillo $ 8.00
Cetriolo $ 7.74
Basilico $ 6.63
Ravanelli $ 6.22
Bietole $ 6.14
Sedano $ 6.00
Zucche estive $ 5.96
Choi $ 5.70
Piselli $ 4.50
Peperoncino Jalapeño $ 4.50
Zucchini $ 4.17
Cipolle $ 4.14
Peperoni $ 3.60
Cavolo di Bruxelles $ 3.59
Carote $ 3.56
Rabarbaro $ 3.25
Cavolo $ 3.07
Citronella $ 3.00
fagioli $ 2.51
Piselli $ 2.50
Carciofi $ 2.40
Spinaci $ 1.80
Porri $ 1.75
Patate $ 1.50
Pastinaca $ 1.50
Aglio $ 1.37
Prezzemolo $ 1.31
Mais $ 1.25
Melanzana $ 1.10
Barbabietola $ 0.89
Broccoli $ 0.80
Cavolfiore $ 0.60
Cavolo cinese $ 0.60
Prima di commentare la tabella sopra riportata occorre considerare che l’autore è americano e che quindi tutti i parametri presi in considerazione sono esclusivamente riferibili a quel territorio, a partire ovviamente dall’unità di misura (per la cronaca, se Wikipedia non mente, un piede quadrato corrisponde a 0,09290 m²). Nell’elenco infatti compaiono prodotti spesso sconosciuti o del tutto inesistenti dalle nostre parti (che diavolo è il Choi?!?) e anche le logiche di mercato, che favoriscono alcuni alimenti piuttosto di altri, non sono paragonabili alle nostre, così come del resto i gusti, che sono profondamente diversi.
Detto delle molte e importanti differenze tra il Vecchio e il Nuovo continente, rimangono però alcuni punti un po’ più controversi. Intanto, almeno da noi, è fondamentale tenere in considerazione la stagionalità dei prodotto che è spesso determinante per la quantificazione del prezzo: si pensi per esempio ai prodotti fuori stagione che di solito hanno un prezzo pazzesco a fronte di una qualità scadente. Poi trovare in cima alla classifica il coriandolo suona come minimo curioso: non so l’uso che ne fanno negli States ma se il coriandolo vale quella redditività mi metto a produrlo… E ancora: l’elenco si limita ai soli ortaggi ma in un orto si possono coltivare anche alcuni frutti e allora includerei anche le fragole, sempre piuttosto costose o, avendo lo spazio a disposizione per la messa a dimora di un albero, aggiungerei le ciliege che, solo per la manodopera che richiede la raccolta, hanno anch’esse un prezzo elevato.
Comunque, al di là di alcune incongruenze, rimane il fatto che l’articolo risulta molto interessante e ci fa riflettere sulle scelte da fare quando si decide cosa coltivare nel nostro orto, su quali prodotti investire le nostre energie e quali di contro tralasciare perché acquistabili a buon mercato.
Non rimane allora che applicare lo stesso metodo al nostro Paese e vedere cosa salta fuori, tenendo comunque un punto fermo e cioè la produzione biologica come riferimento dei prezzi perché è quello che più si avvicina, per costi, tempi e impegno, alla coltivazione di un orto casalingo. E allora cominciamo: al netto dei gusti personali (che quelli, si sa, non hanno prezzo…) qual è secondo voi la classifica degli ortaggi più redditizi?
Foto di *Lylith*