l’ultima volta che è nevicato ero un’altra persona. per dire quanto in fretta le vite cambiano direzione, e come non esista mai una direzione del tutto sbagliata, o pienamente nociva. insomma, non sarei qui, dove qui non è un brutto posto. eccerto, non fosse stato così, sarebbe stato altrimenti, ed è altrettanto possibile che quel lì fosse ugualmente accogliente e confortevole. ma questo abbiamo, e poche parole per raccontarlo. quindi quando nevica ci ricordiamo, e ci sentiamo un po’ più teneri con il mondo, e malinconici con noi stessi. ci sediamo in poltrona, infreddoliti dal gelo che c’è fuori, e con il cuore caldo del camino che c’è dentro, e pensiamo a tutto campo alla partita che su quel campo stiamo giocando. poco importa che sia in casa, o fuori casa: sempre di campo si tratta.
non so bene dove voglio andare a parare, con questo post. forse semplicemente che mentre nevica si consolida in me la convinzione che solo ora, dopo lunghi mesi difficili, si riprende veramente il cammino, con pesanti fardelli, e buone speranze, e buoni presupposti. se non è luccicante, almeno quando ci picchia il sole… brilla.
e con la neve, pacata e quieta, c’è più luce.
e questo era quello che pensavo ieri. poi oggi, dopo una notte abbastanza difficile, sono stanco e senza forze, con tutt’altri pensieri e convinzioni per la testa.