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Con le stangate montiane, l’Italia è in recessione, ma aumentano le entrate fiscali. Dove finiscono?

Creato il 10 gennaio 2013 da Iljester

governO-MONTIFacciamoci un paio di conticini. Ormai di questi tempi, non possiamo mettere la testa sotto la sabbia, come fanno i sostenitori di Monti, pur di giustificare il professore e i suoi disastri. Ecco dunque che bisogna guardare alla realtà e capire esattamente com’è la situazione economica italiana, che non è affatto rosea. 

Prima di tutto lo spread. Se è pur vero che è calato, bisogna sottolineare che non è calato per merito dell’Italia e del suo governicchio tecnico euroburocratico, ma per l’accordo sul Fiscal Cliff in USA che ha galvanizzato il mercato degli speculatori e ha avuto un effetto straordinariamente benefico sul rendimento dei titoli di Stato italiani. Affermare e sostenere che l’abbassamento sia frutto dello sforzo del nostro governo è una baggianata. Peraltro, criticata persino da Morgan Stanley, che ritiene esagerato questo nostro “attaccamento” allo spread. Secondo la banca d’affari americana, infatti, non è lo spread il pericolo, ma è il political cliff, e cioè l’esito della campagna elettorale. Affermano i suoi analisti:

Mentre le misure di austerity iniziano infatti a gravare sul sistema economico, il rischio che aumenti il malcontento sociale continua a crescere e questo potrebbe ridurre la capacità di azione per il prossimo Governo. Indicatori storici dimostrano che gli sviluppi politici sono legati a doppio filo al mercato italiano…

Ciò detto, lo stato di polizia fiscale in cui viviamo oggi ha prodotto indubbiamente i suoi frutti maledetti. L’IMU ha generato un gettito fiscale non indifferente, ma dove sono andati a finire questi dannati soldi? Non certo nell’economia reale, perché oggi questa è un deserto, una base in disarmo, il relitto di un fastoso passato che pare non voglia più tornare. Alcuni dati la dicono lunga. Eccoli:

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Come si può notare da questo grafico, il gettito fiscale è aumentato, passando dal 43,2% al 44,8% del PIL. Questo grazie anche all’IMU. La domanda dunque è questa: se il gettito è aumentato (e conseguentemente è migliorato il deficit), e lo Stato non lo ha investito nell’economia reale (è sufficiente osservare gli altri dati, per capire che siamo in piena crisi recessiva), dove è andato a finire?

La risposta è semplice: prima di tutto lo Stato ha dovuto pagare entro ottobre la rata di adesione all’ESM (il meccanismo di stabilità europea). La rata nel 2012 ammontava in 5,7 miliardi di euro (nel 2013, la rata ammonterà a circa 8 miliardi di euro). Soldi che altrimenti avrebbero potuto essere investiti per creare occupazione e dunque riavviare l’economia. Non è stato fatto: prima i burocrati europei e poi (forse) gli italiani.

Ma non è finita qui. Sappiamo tutti che il Monte dei Paschi di Siena navigava in brutte acque. Ebbene, il Ministero dell’Economia e del Tesoro, previa via libera della Camera, ha sottoscritto 2 miliardi di euro in obbligazioni e, a quanto pare, si appresta nel 2013 a diventare azionista della suddetta banca. Una forma di aiuto di Stato che stranamente non è stata contestata dall’UE.

E questi sono solo alcuni degli “investimenti” del Governo Tecnico a guida Monti. Soprassiedo sugli altri (finanziamenti a paesi extraeuropei ecc.). Semmai sottolineo che nel 2013 la situazione non potrà che peggiorare se solo a Palazzo Chigi entreranno la sinistra o Monti. Chi è nel dubbio, valuti bene prima di mettersi il cappio al collo da sé.


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