I danni del commissariamento dei rifiuti in Calabria rischiano di essere irreversibili e di colpire, in maniera drammatica, la salute dei cittadini.
La scelta di continuare a puntare sulle discariche di servizio, come tampone alla crisi del ciclo, è sbagliata perché non favorirà mai la nascita di un modello di smaltimento che, partendo da una vera raccolta differenziata, favorisca il riciclaggio,la riutilizzazione. Condizioni utili ,queste, a traguardare un futuro a “rifiuti zero”
Ieri , l’aver individuato alcuni siti, su cui ubicare dette discariche di servizio, è stato solo un alibi assolutorio per la coscienza di Loiero. Oggi, è il solito scarica barile istituzionale a vantaggio di Scopelliti.
E, perciò, sbagliato il modo che si sta continuando a seguire , occupandosi solo di mettere qualche” pezza” al problema rifiuti.
Si compie, addirittura, un gesto politicamente criminale se si insiste nella scelta di aprire una nuova discarica, in un area già “avvelenata” per la presenza contigua di un sito, non ancora bonificato; è questo che avviene in località zingara nel comune di Melicuccà .
Come Cgil, è noto, siamo per l’immediato superamento della gestione commissariale e con forza, sul territorio, ci siamo già opposti alla “reiterazione” della discarica di Melicuccà. La scelta di località Zingara è l’emblema regionale del fallimento delle politiche ambientali nella nostra Regione.
Il nostro No alla discarica affonda le sue ragioni sotto il profilo ambientale certamente, ma anche nella non opportunità sociale e nell’ostilità che essa rappresenta per sviluppo e l’occupazione.
Ci chiediamo, infatti, a cosa serva continuare a voler scaricare rifiuti in una zona già “attenzionata”, più volte, dalla magistratura e finita a raggi x in occasione di un inchiesta che, nel 2006, che portò alla sbarra esponenti di spicco delle cosche reggine .Questo è utile forse , speriamo involontariamente, a fare un regalo alla ‘ndrangheta dello smaltimento illegale?
Non a caso la nostra preoccupazione , in questi giorni , è cresciuta per effetto di quanto Legambiente ha saputo mettere in evidenza . Ringraziamo il coraggio dei volontari ambientalisti che, pur sapendo di muoversi su un campo minato, hanno documentato in maniera puntuale quanto da tutti era sospettato.
Oggi, grazie al lavoro del Circolo Legambiente Aspromonte emerge con forza che la salute di tutti è davvero a rischio. Solo alcuni esempi : infiltrazione nelle acque ed esposizione elettromagnetiche gravissime per chi lavora in quella area (per la presenza di tralicci ad altissima tensione), oltre che disagi per le popolazioni vicine.
Queste sono solo alcune delle ragioni che ci hanno portato ad aderire all’invito di Legambiente per continuare la mobilitazione insieme, sotto tutti fronti, compreso quello giudiziario, contro la costruzione della discarica in contrada Zingara.
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