Si era cucito dentro la giacca le sue vecche carte e una foto della fidanzata. Gli sembrava più opportuno girare per la Russia con il nuovo nome, che gli era familiare come il proprio. Solo oltre il confine avrebbe ripreso a usare le sue vecchie carte.
Sul petto Tunda sentiva, solido e rassicurante, il cartoncino su cui era ritratta la sua bella fidanzata. la foto veniva dal fotografo di corte, che forniva ritratti di signore della buona società ai giornali di moda. Anche la signorina Hartmann era apparsa in una serie di "Fidanzate dei nostri eroi", come la fidanzata del valoroso tenente Franz Tunda; il giornale gli era arrivato appena una settimana prima che finisse prigioniero.
Dalla tasca della giacca Tunda poteva estrarre facilmente il ritaglio con la foto, ogni volta che gli veniva voglia di contemplare la fidanzata.
La compiangeva prima ancora di averla guardata. L'amava due volte: come una meta e come una cosa perduta.
(Joseph Roth, Fuga senza fine, Adelphi)