Con ritardo di 13 anni... "Il miglio verde"
Creato il 21 gennaio 2012 da Odette
Tanti sono i film che sbirciavo da piccola mentre i miei genitori li guardavano e commentavano dalla cucina. Non mi era permesso vederli prima perchè molti erano a bollino rosso, e da grande alcuni li ho visti. Tra questi Il miglio verde. Un film che avranno visto tutti, e che mi mancava. Tra tutte le cavolate che guardo, proprio questo mi mancava. Mi perdo capolavori... Comunque l'ho visto, e rimane tra i film che non rivedrei. Non perchè non mi sia piaciuto, ma perchè è di quelli che ti basta vedere una sola volta, che non ti scordi e che già solo l'idea di attraversare quel miglio con i protagonisti ti fa sentire male, come se lo dovessi percorrere realmente. E' stato impossibile vederlo con distacco e indifferenza, nel senso che non puoi guardare Il miglio verde senza immedesimarti in John Coffey e negli altri "criminali", e piangere magari, o commuoverti, che non è lo stesso. Io ho pianto, la differenza sta nel fatto che mi sono sentita per più di un attimo Paul Edgecombe (Tom Hanks). Quante e quante volte, in maniera differente, condanniamo le persone per colpe non commesse, quante volte le condanniamo per cose realmente fatte ma senza meritare il pulpito di giudice. Potrebbe sembrare una riflessione stupida, eppure questo è stato tutto quello che mi è passato nella testa guardando negli occhi Paul che non riusciva a pronunciare le parole "Vai col secondo", mentre rivedeva lucidamente le atrocità commesse quel giorno da un uomo che non era John. Attimi drammatici quelli di chi ha nella bocca la vita di una persona. E poi la grande dignità di un uomo condannato a morte da innocente che non prova nemmeno un attimo a gridare la sua innocenza, ma lo fa solo mostrandola dolcemente a chi già aveva la quasi certezza della sua non colpevolezza. Un atteggiamento al limite del reale che può avere solo una persona con un tocco in più degli altri e con una sensibilità fuori dal comune.
La cosa più bella è stata la scelta dell'attore che interpreta Coffey per la sua inconsueta verità che ha stupito chiunque si sia fermato (almeno inizialmente) al suo aspetto fisico.
La prima parte del film è sicuramente più lenta della seconda, che è al contrario la parte più drammatica e movimentata. Altra scena di alta tensione è stata quella della guarigione della moglie del capo e le successive scene che raccontano il ritorno alla prigione. Sono successe diverse cose in così poco tempo da far restare senza fiato.
VOTO: 9
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