Con romana volontà. Quando eravamo una maschia gioventù - Giorgio Vecchiato

Creato il 09 agosto 2014 da La Stamberga Dei Lettori
Nella primavera del 1942, un ragazzo di diciassette anni aspetta che da un momento all’altro il Duce sfili ad Alessandria d’Egitto sul suo cavallo bianco, brandendo la spada dell’Islam, mentre i camerati germanici scenderanno dai Campi petroliferi del Caucaso stringendo il nemico in una morsa mortale. Ma pur non dubitando sull’immancabile vittoria, non c’è gran che di marziale in una Venezia affamata e plebea che conta duecentomila abitanti, tre volte quelli attuali. Dopo la sfilata in piazza San Marco, con il passo romano di parata ripreso dal passo dell’oca tedesco, si va al biliardo o al casino, si fanno e ricevono scherzi, si invidia un tal Gimmi che è sempre pieno di soldi perché ha donne che lo mantengono. A scuola si scopre che il Re, volendo, potrebbe licenziare il Duce: ma è chiaro che non accadrà mai. Si cantano gli inni sulla Maschia Gioventù, ma facendo la mossa. Con la Biennale arriveranno i Settembrini, che praticano i cessi pubblici ma aiutano il turismo. Si va alla scuola di mistica fascista, perché chi non mistica non mastica: peccato che per metà siano comunisti. Il padre del Narratore sta disegnando un idroscivolante, oggi si direbbe aliscafo, che servirà a distruggere la flotta inglese. Poi sul giornale si leggono i nomi di luoghi dal suono sinistro, Stalingrado, El Alamein…
Giorgio Vecchiato offre, in questo libro, un ritratto picaresco e sboccato della Venezia in camicia nera mescolando qua e là le situazioni ma senza mai tradirne il fondo di verità.

Recensione

Con romana volontà è il libro d'esordio - parzialmente autobiografico - di un veneziano, giornalista di importanti quotidiani, e sarà apprezzato soprattutto da chi vive in Veneto. Titolo e sottotitolo, volutamente ironici, sono tratti da uno dei più conosciuti inni cantati al termine degli esercizi ginnici tenuti durante le adunate del sabato fascista. Uno dei versi dell'inno in questione infatti recita:

«Una maschia gioventù / con romana volontà combatterà. Verrà, quel dì verrà / che la Gran Madre degli Eroi ci chiamerà... »
Il protagonista di questa simpatica storia è un diciassettenne che racconta la propria vita scolastica a Venezia proprio all'inizio della seconda guerra mondiale. In particolare vengono presi in considerazione i rapporti con i familiari e i compagni, siano essi di destra che di sinistra o ebrei, nonché quello con le autorità che, nel bene e nel male, condizionavano le esistenze di tutti.

Come già si evince dal sottotitolo, durante le adunate della gioventù fascista i ragazzi si divertivano a scimmiottare movenze femminili per mettere in ridicolo la “maschia” gioventù. Non bisogna peraltro ritenerlo un romanzo antifascista, o almeno non solo tale. Ciò che viene preso in considerazione è il rapporto fra ragazzi, qualunque fosse la loro visione politica, condizionata in genere dalle tendenze familiari. Altri possono essere i motivi di attrito fra giovani alla ricerca della propria identità.
Amore, soddisfazioni economiche e divertimenti rimangono gli interessi prevalenti dei ragazzi di qualsiasi estrazione sociale e politica pur se, all’età del protagonista, inizia ad affiorare una coscienza sociale.

Belle le caratterizzazioni dei personaggi: il Gimmi, invidiato per la sua capacità di fare soldi facendosi mantenere dalle donne; gli inseparabili fratelli soprannominati rispettivamente Vacca e Toro; il conte di Pralongo, amico del cuore del protagonista di cui è compagno di scuola; Finetta, la ragazza del conte e di cui è anche segretamente innamorato il protagonista

Il ritmo del racconto risulta sempre sostenuto e, pur avendo un epilogo parzialmente drammatico, gli avvenimenti narrati dal giovane protagonista sono in genere divertenti e talvolta scanzonati. Dal momento che a parlare in prima persona è un ragazzo, il linguaggio usato è immediato e giovanile. Non si abusa del dialetto e pertanto il racconto risulta comprensibile anche a chi non mastica il veneziano. Tuttavia qualche modo di dire in gergo giovanile e qualche riferimento a fatti e persone di un’epoca passata non sono sempre di immediata comprensione per chi non abbia conoscenza del periodo storico e del Veneto in modo particolare.
Un romanzo di formazione che può far venire in mente, in chiave veneta e giovanile, il famoso film Amarcord.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Con romana volontà - Quando eravamo una maschia gioventù.  
  • Autore: Giorgio Vecchiato  
  • Editore: Marsilio
  • Data di Pubblicazione: 2005
  • Collana: Gli specchi
  • ISBN-13: 9788831786904
  • Pagine: 173
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 13,00 

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