Ritorna l’inverno e con esso ritorna la voglia di scrivere.
Non è difficile capire perché nella bella stagione io non riesca a scrivere. Odio il caldo. Non lo sopporto e mi rende nervoso. Molto. Già di mio non ci sto tanto con la testa quindi se mi mettete davanti ad una tastiera mentre fuori ci sono 40 gradi come minimo ci scappa il morto. Anzi, togliete pure il “come minimo”.
Insomma è tornato il freddo e mi sono rimesso a scrivere.
Come spiegavo in un post pubblicato mesi fa, dopo la parentesi “gangster” con Italia, sono tornato al genere che più mi affascina: l’horror. Ho deciso di riprendere in mano una storia che mi “tormenta” da più di un decennio.
La voglia è tornata e ho ripreso da dove avevo lasciato. O meglio dire avrei voluto riprendere…
Io ho un difetto che per chi come me vorrebbe fare della scrittura il suo “lavoro” non è piccolo. Dopo un pò di tempo non mi piace più quello ho scritto e così mi ritrovo dopo l’ennesima lettura a riscrivere il tutto e il più delle volte a stravolgere la storia. A volte in bene e altre volte in peggio. Quindi si ritorna alla fase di riscrittura. Qualche giorno fa ho dovuto nuovamente fare a cazzotti con questa mia “mania”. Diciamo che il difetto si è evoluto, trasformandosi in qualcosa di più grande e pesante. Oltre ad aver riscritto 2/4 del romanzo mi sono letteralmente bloccato. So come proseguire, so esattamente cosa fare dei miei personaggi e sopratutto so dove portare la storia. Il problema è che non riesco più a capire come.
Se scrivete potete immaginare che merda di sensazione si ha quando si inciampa in questi ostacoli. E se avete dei seri problemi mentali come li ho io conoscerete benissimo le conseguenze. Tonnellate di bestemmie, così originali da far impallidire persino Satana in persona, e le idee più disparate su come distruggere la casa.
Ho deciso di chiedere aiuto. No, non per i miei problemi mentali, per quelli non c’è rimedio, fidatevi. Ho chiesto aiuto ad un amico, al Boss, uno scrittore eccellente e talmente fidato che non ho esitato nemmeno per un secondo a inviargli il mio manoscritto. Fatto sta che si è reso disponibile a darmi una mano a indicarmi la strada da seguire. Il problema è che sono consapevole che è sempre sommerso dagli impegni quindi ci vorrà un pò di tempo prima di ricevere una sua risposta o suggerimento.
In poche parole mi trovo con un piede nella fossa, o meglio, usando un verso poetico, sono proprio nella merda.
Quindi, ricapitolando, la voglia è tornata. La storia c’è e c’è anche chi potrebbe indicarmi la strada giusta da percorrere. Mi tocca attendere e nello stesso tempo spremere le meningi (non l’ho mai capita questa) per cercare “una via di fuga” da questa merda di situazione.
Ora immaginate il mio stato mentale in questo preciso istante…
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