Con un trauma cranico maggior rischio di Alzheimer!

Creato il 05 febbraio 2016 da Laricercascientifica

Un trauma cranico, seppur di modesta entità, potrebbe rivelarsi sempre rischioso per il nostro organismo. Massima attenzione, quindi, a danni da cadute, incidenti, infortuni che non devono mai essere sottovalutati.

Un problema con cui bisogna confrontarsi, però, è la possibilità di subire una conseguenza del trauma occorso anche a distanza di anni dall’accaduto: questo è quello che spiega uno studio pubblicato sulla rivista Neurology e condotto dai ricercatori dell’Imperial College di Londra.

Un trauma cranico lascia sempre conseguenze concrete ed aumenta il rischio di demenza senile ed Alzheimer mediante la formazione di placche amiloidi (o anche senili) all’interno del nostro cervello. Le placche senili rappresentano una delle caratteristiche microscopiche principali del morbo di Alzheimer e la loro formazione nell’area dell’encefalo sono conseguenza dell’insorgenza della malattia che causa la morte dei neuroni.

La ricerca realizzata ha dimostrato che le persone che subiscono un trauma cranico sono maggiormente predisposte alla demenza senile e che, anche a distanza di anni, il cervello evidenzia i segni dell’incidente subito. Lo studio ha coinvolto alcuni soggetti malati di Alzheimer e con un precedente di trauma cranico nei quali, mediante risonanza magnetica, è stata rilevata, a distanza di diversi anni, la presenza delle placche amiloidi comparse immediatamente dopo l’incidente.

Attenzione, però, avvertono i ricercatori: subire un trauma non vuol dire necessariamente andare incontro a demenza senile; lo studio condotto, infatti, dovrà essere confermato con un più ampio numero di casi per poter fornire delle indicazioni maggiormente utili alla scienza.