Con una lettera aperta ai giovani free-lancers mark waid li invita a "tenere la schiena dritta"!

Creato il 11 ottobre 2013 da Comixfactory

un particolare tratto dalla copertina del numero 11 della serie Incorruttibile
(un nome che è tutto un programma) creata da Mark Waid per i
BOOM! Studios


La scorsa settimana sul web ha suscitato molto scalpore una lettera aperta scritta da Mark Waid sul sito della Thrillbent, la sua casa editrice di fumetti creator owned distribuiti in digitale, una lunga lettera nel corso della quale lo sceneggiatore veterano autore di una lunghissima run su Flash, di Kingdom Come e Daredevil (ma che nel corso della quasi trentennale carriera si è occupato di quasi tutti i personaggi di Marvel, DC e non solo) offre dei consigli a tutti coloro che cercano di farsi strada in un mercato apparentemente sempre più spietato e deregolamentato, caratterizzato (anche) da figure di editor egocentriche e disposte a tutto pur di far prevalere i propri interessi e (a volte) quelli delle case editrici. Una lettera che, sono certo, farà discutere anche qui da noi. Ed è per questo motivo che ve la propongo in maniera integrale.
Una lettera aperta ai giovali liberi professionisti (di Mark Waid):
Nel lungo periodo, la qualità del vostro lavoro è tutto ciò che conta.
In qualità di scrittore di fumetti professionista, ho venduto il mio primo soggetto 29 anni fa e mi sembra come se da allora fossero trascorse tre intere vite. Sebbene nella fase iniziale della mia carriera non fossi particolarmente bravo, sono stato stabilmente impiegato sin dall'inizio, il che mette a dura prova la legge della probabilità. In termini di longevità della carriera, ho goduto di una fortuna decisamente sproporzionata rispetto al mio talento. Se dovessi consigliarvi cosa fare per replicare questa fortuna lo farei, con piacere, ma non sono in grado. Tutto ciò che posso dare a un onesto freelance che tenta questa avventura nel 2013, è la mia sincera ammirazione per la vostra fermezza e la perseveranza, due caratteristiche che non possono darsi per scontate.
All'alba dei tempi, anche il primo artista che ha effettuato dei disegni sulla parete di una roccia si è dovuto attenere alle indicazioni fornitegli dal suo capotribù, ed è da allora che i freelancer si sono sempre lamentati delle "interferenze editoriali". E sarà sempre così. Anche Siegel e Shuster hanno ricevuto delle indicazioni dai loro editor. Il lavoro di nessuno di noi è perfetto, e nessuno è immune dalle critiche, soprattutto se a muovere le critiche è colui che paga lo scrittore o il disegnatore per i suoi servizi. E io sono stato editore ed editor per un tempo quasi identico a quello trascorso come scrittore, per questo motivo io sono in sintonia sia con chi stacca gli assegni che con coloro che li incassano. Nella tensione che si crea tra autore e redazione c'è sempre una compensazione tra il dare e l'avere. E ci sono un sacco di ottimi editor di fumetti nel settore, probabilmente più di quanti ce ne siano mai stati, e li applaudo. Ma, parimenti, c'è anche un numero crescente di (1) buoni editor cui non è permesso di svolgere bene il proprio lavoro  e (2) degli incapaci completi.
Sono testimone di un sacco di vicende che mi sembrano irreali e che riguardano freelancer che tentano di sopravvivere nell'arena del lavoro su commissione, e le storie d'orrore che riguardano abusi perpetrati quasi quotidianamente sia su base personale che professionale mi fanno uscire di testa - non solo perché sono solidale con loro, ma anche perché ognuna di queste esperienze è antitetica al corretto svolgimento del processo creativo. Se siete dei giovani liberi professionisti, ecco alcune cose che devete sapere:
In primo luogo, se in qualche modo avvertite di essere offuscati, di passare in secondo piano, fate attenzione perché non  si tratta di una condizione di lavoro normale. Se siete ragionevolmente nuovi a tutto ciò, non consentite che nessuno vi dica che il bullismo sia in qualche modo giustificabile o che faccia, in qualche modo, parte di una "curva di apprendimento" o che è necessario per sfondare. Questo è lavoro; avete il diritto di essere trattati con professionalità. Se in buona fede avete realizzato una sceneggiatura o un disegno che è stato accettato ma, una o due settimane più tardi gli editor vi telefonano per chiedervi di apportare delle piccole correzioni, concedete loro il beneficio del dubbio, magari non stanno provando a infastidirvi ma che stanno sinceramente provando a migliorare il vostro lavoro allo scopo di apportare benefici a tutti. D'altro canto, se il lavoro è stato approvato, ma a causa di errori non commessi da voi questo diventa improvvisamente "non approvato" e necessita di una forte operazione di riscrittura o dovete ridisegnare delle tavole e vi viene chiesto di svolgere questo lavoro di correzione gratuitamente, magari più e più volte, magari costringendovi a una corsa contro il tempo per consegnare il lavoro prima che qualcun altro cambi idea; Be' questo non è un bel comportamento. Quando non è colpa vostra, si suppone che voi dobbiate essere pagati per revisioni sostanziali. Il vostro tempo è prezioso. Se non siete stati compensati per correzioni dopo correzioni dopo correzioni vuol dire che la qualità del prodotto non c'entra nulla ma si tratta solo di un capriccio editoriale, il che è poco professionale ed è inaccettabile, significa essere sfruttati.
In maniera similare, se avete svolto un lavoro basandovi su riferimenti che vi sono stati forniti, dopo accordi presi con il vostro editor, o dopo che vi sono state fornite indicazioni già approvate, e poi vi vengono richieste delle corpose modifiche che richiedono molto tempo e questo solo perché le "cose sono cambiate", vi dovrebbe essere dato un nuovo incarico per riscrivere o ridisegnare. Se, sotto la minaccia di non ricevere più incarichi in futuro, venite scoraggiati dall'alzarvi in piedi e far valere i vostri diritti - cosa che è capitata e continua a capitare a molti di voi - sappiate che si tratta di un comportamento inaccettabile e non lasciate che nessuno vi dica il contrario.
Se vi è stato proposto un contratto di non divulgazione - non solo vi è stato appena richiesto di sottoscriverne uno come se si trattasse di una cosa ovvia, ma magari vi è stato fatto minacciosamente oscillare davanti  agli occhi come un cavernicolo fa con la clava - sappiate che si tratta di una cosa inaccettabile Si tratta di uno strumento che proviene dall'alto verso il basso, uno strumento nato per spaventare chi si trova in posizioni svantaggiate e che serve a soddisfare un patologico bisogno di controllo, e non devo essere io a dirvi che la paura e il controllo non agevolano la creatività. (Anche perché in questo settore questo tipo di accordi è quasi impossibile da far rispettare legalmente, ed è per questo che per 75 anni siamo riusciti a farne a meno).
Non c'è nessuna gilda nel settore dei fumetti, alcun sindacato, nessun mediatore per i liberi professionisti. Quando fai una trattativa con un editore sei da solo e, dato lo stato attuale del settore, posso dirvi, senza alcuna esitazione, che se oggi fossi agli inizi della mia carriera e avessi dovuto affrontare solo la metà delle storie da incubo che ho sentito da voi ragazzi riguardo il lavoro in certi posti - con dirigenti che vi mentono guardandovi negli occhi, persone che si trovano in alte cariche che vi richiedono fedeltà senza darvi nulla in cambio, editor che vi chiamano alle 23:00 per chiedervi radicali cambiamenti per storie che sono state già approvate e che poi agiscono come se la colpa fosse la vostra - be' se queste cose fossero accadute 29 anni fa, probabilmente adesso sarei in procinto di essere scarcerato.
Ci sono alcune buone ragioni per lavorare su commessa. E' un ottimo modo per costruirsi una reputazione. Probabilmente non è cosa saggia dedicare il 100% del proprio tempo a esso, ma solo voi siete a conoscenza di quali sono le vostre priorità e le vostre esigenze, e nessun altro ha il diritto di giudicarli. E, sì, ogni lavoro ha i suoi aspetti negativi e momenti in cui e meglio essere flessibili. Davvero, davvero capisco cosa vuol dire fare un lavoro che non si ama, o lavorare con persone che non vi piacciono, solo perché si ha bisogno di una paga. Ci sono cose che ho fatto tempo fa che rimpiango di aver fatto, così come ho dei rimpianti per opportunità perse perché mi sono tirato indietro, e ci sono cose che ancora oggi  faccio più perché sono un tipo ragionevole che perché siano davvero nei miei interessi. Ognuno di noi ha una soglia di sopportazione diversa, e alle volte si lascia che qualcun altro si goda qualche indebito vantaggio solo perché si è intenti a far altro o per quieto vivere. Lo capisco. Le circostanze sono circostanze. Ma se non avete voglia di ascoltare altre parole, e io ne dico tante, allora sappiate solo questo: gli unici che hanno a cuore il vostro futuro siete voi.
Siate professionali. Siate dei risolutori di problemi. Siate disposti a scendere a compromessi dinnanzi a valide motivazioni. Siate disposti a perdere qualche volta perché in questo modo apprenderete di più che abituandovi a vincere. In definitiva se qualcuno vi sta pagando per i vostri servizi, costui ha tutti i diritti di fissare delle specifiche, così come voi avete tutti i diritti a mantenere la vostra integrità. Ma quando persone gelose di come state provando a farvi una vita vi chiedono di sottostare a regole in base solo al vecchio luogo comune che chi è dipendente di una azienda deve mangiare merda, ricordategli che voi non siete degli impiegati. Non ricevete benefici sanitari, giorni di malattia, pensione, vacanze o nessun altro di questi benefit che ricevono gli impiegati tradizionali. Coloro che vi commissionano un lavoro non hanno alcun limite etico o morale nel mentirvi, denigrarvi, ingannarvi, di chiedervi più di quanto vi abbiano pagato o di tornare indietro sui propri passi senza scusarsi o trattandovi maliziosamente perché sono consapevoli della vostra necessità di portare il cibo a tavola. I buoni non devono mai fidarsi di quelli cattivi.
Abbiate senso dell'umorismo e mantenete il sangue freddo. Scegliete le battaglie da combattere, ma siate degli attaccabrighe - perché è sin troppo facile farsi questa reputazione. Accettate i consigli, anche quando sembrano dati per il solo gusto di effettuare dei cambiamenti, siate geniali... ma proteggete sempre il vostro lavoro. Sappiate che fra cinque anni, quando un fan o un editore alla ricerca di collaboratori leggerà il vostro lavoro, non ci sarà nessuno che gli ricorderà che quelle pagine sono state realizzate in quel modo a causa dell'ingerenza di qualcuno. Tutto quello che chiunque avrà modo di vedere saranno le pagine che si troveranno davanti, e riterranno voi e nessun altro responsabili. Il lavoro mediocre vi perseguiterà per tutto il resto della vostra vita.
Gli editor cattivi, e gli editori, vi chiederanno di digitare le loro storie, non vi consentiranno di raccontare le vostre, e alle volte tutto essere dei "buoni soldati" vi sembrerà un piccolo prezzo da pagare in cambio di un assegno. Nel momento in cui capita è spesso difficile sapere se si sta compromettendo il proprio cammino. Tutto quello che posso dirvi è che meglio svolgete il vostro lavoro più opportunità potrete trovare sul vostro percorso, e questo alle volte richiede che - educatamente, senza rancore, in maniera professionale - si dicano dei no. Non posso fare i loro nomi perché la cosa li metterebbe in imbarazzo, ma conosco dozzine di liberi professionisti che hanno rispettato tutte, anche quelle decisamente impossibili, scadenze che gli siano mai state richieste... con i quali era piacevolissimo lavorare anche se i loro editor erano degli idioti... e che hanno sempre esattamente fatto ciò che gli veniva richiesto dai loro editor, anche quando era palese anche a occhi chiusi che la qualità del lavoro finito era inferiore, e questo perché erano stati addestrati a credere che la loro priorità era quella di servire il loro editor e di farlo in modo tempestivo, e qualsiasi vocazione creativa passava in secondo piano. Sono stati dei bravi soldati. Sono stati dei soldati grandiosi.
Tutte quelle persone sono rimaste senza un impiego per anni.
La qualità del vostro lavoro è tutto ciò che conta. E' questa che vi permetterà di guadagnarvi la longevità. Temete per il vostro futuro perché avete avuto un disaccordo con il vostro editor? Neal Adams aiutò i creatori di Superman a vedere riconosciuto ciò che gli spettava svergognando la Warner Bros. sulle pagine del New York Times. E per vivere Neal non sta vendendo auto. Vi è stata imposta una assurda deadline e pensate che è meglio mangiare un po' di merda che essere in ritardo? Negli uffici della DC avevamo preso l'abitudine di stare in piedi davanti al fax mentre Neil Gaiman ci spediva le sceneggiature di Sandman in lotti di una pagina. Non era una cosa ammirevole, ma venti anni dopo nessuno ricorda quanto fosse lento Neal ma sono quanto fossero fenomenali le sue storie.
Un rapido favore a un buon editor da una parte, fare proprio un puntiglioso suggerimento per quieto vivere dall'altra... sì. Siate flessibili, non siate apertamente provocatori. Cercate di non assumere il ruolo di colui che, un osservatore esterno, definirebbe "un tipo difficile". Ma al di sopra di qualsiasi altra cosa lavorate bene. Alzatevi in piedi per far valere il vostro lavoro, e quando arriveranno i momenti critici (che di sicuro ci saranno) non lasciatevi distrarre dal vostro intento principale che è quello di lavorare sempre al meglio. Nel lungo periodo la qualità del vostro lavoro è tutto ciò che conta. E' ilo vostro unico curriculum.
Non lasciatevi spaventare da nessuno. Non permettete che nessuno sfaccia il bullo con voi. Alcuni si permetteranno questo atteggiamento perché credono di poterlo fare, ma siete voi a dover insegnare alle persone come debbono trattarvi. Si può essere fiduciosi e mostrare integrità senza necessariamente essere polemici. E per l'amor di Dio non abbiate paura di esplorare nuove opportunità lavorative; nessuna buona decisione è mai stata indotta dalla paura. Se avete talento potete sempre andar via dal luogo in cui vi maltrattano. Nel mondo del fumetto i sono ancora tanti posti dove si può lavorare come liberi professionisti senza dover sottostare a minacce, e ci sono una enormità di opportunità per autoprodursi o crearsi una vasta audience sul web. E' un lavoro duro, ma è quello migliore, e sarà il lavoro per il quale sarete ricordati. 
Se una di queste cose di cui vi ho parlato vi riguarda - se ho toccato un nervo scoperto e volete parlare un po' più approfonditamente di queste cose - non sono difficile da trovare. Appena avrò un po' di tempo vi ascolterò, e vi darò tutti i consigli che potrò, ma in tutta sincerità credo che voi non abbiate davvero bisogno di me. Avete solo bisogno di sapere che essere sfruttati è inaccettabile, il vostro lavoro può essere acquistato su commessa, ma non la vostra dignità. 

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