Concerto Club Dogo, Trezzo sull'Adda

Creato il 15 gennaio 2011 da Strippi
Ore 22 .10
Si parte, impostiamo il Tom Tom, destinazione Trezzo sull'Adda, la macchina si riscalda, il flow dei Club Dogo riempie l'abitacolo, canticchiamo le canzoni come giocatori che fanno streching prima della partita.
Mi accendo una, due , tre sigarette, il fumo si disperde nella nebbia fitta come un muro.
Qualche passaggio su Virgin radio, per staccare, chiacchieriamo del più e del meno, di come ce lo aspettiamo, speriamo ci sia anche J-Ax anche se sono piuttosto titubante.
Arriviamo a destinazione, parcheggiamo praticamente in un altro emisfero, anche se vista la ressa forse è meglio così.
Il locale (Live Club) non è ancora stracolmo, mancano circa trequarti d'ora all'inizio del concerto, anche se i posti migliori sono ovviamente già andati a ruba.
Artisti che non conosco si alternano sul palco, qualcuno inizia a canticchiare ma i più sono ancora presi dai proppri affari.
Alle 23.30 le luci si abbassano, un tendone nero si abbassa e si rialza subito; inizia lo show.
Sul palco Jake e Guè iniziano a rappare diretti dall'ottimo beat di don Joe.
Segue una session praticamente ininterrotta di 1un'ora e mezza, senza freni, senza pause, praticamente senza mai riprendere fiato.
Il pubblico canta a memoria, ottima la scelta dei brani, si passa tranquillamente da brani del nuovo disco a canzoni dei loro esordi, nessuno può rimanere deluso.
Aromi "naturali", riempiono l'aria, un buttafuori cerca di individuare chi si è acceso lo spliff, la ressa è troppa, il tentativo assolutamente vano.
Mentre sul palco rappano una canzone che non amo particolarmente dò un occhiata in torno, c'è di tutto , dai ragazzini con papà al seguito, al gigante con tatuato sulla pagina "dogofieri", anche se la maggior parte sono ragazzini di quasi 18 anni o giù di lì che fanno i "brutti" e sono tanti piccoli cloni di loro stessi, vestiti tutti uguali, come tanti piccoli gemelli.
Penso che la gran parte di loro non conosca il rap italiano, ma scolti i Dogo, perchè in questo momento tirano. Vena di tristezza.
Boato dal pubblico, sul palco sale Marracash eVincenzo da via Anfossi, parte la base di puro Bogotà, il microfono passa a noi che "lo cantiamo a memoria schiacciati sulla transenna"( citazione Brucia Ancora), l'effetto riesce tutto il locale intona le strofe, e l'effetto sonoro è da pelle d'oca.
Ancora un pò di canzoni con un riscontro di pubblico maggiore per quelle nuove ( Brucia ancora, DDD, Spaccotutto, sono quelle che vengono maggiormente cantate).
All'una e qualcosa, le luci si abbassano, Guè Pequeno saluta il pubblico, la gente inizia ad allontanarsi, chi prova ad uscire chi va ad inspirare nicotina, mentre un pezzo commerciale apre la fase due del locale.
Noi torniamo a casa, dopo l'obbligatoria tappa sigaretta, contenti dell'esperienza, un pò amareggiati dal non aver visto Ax, anocra una volta ci ho visto giusto, ma comunque moolto soddisfatti epr aver ascoltato dell'ottima musica live ad un prezzo irrisorio (19 euro).
Assolutamente da rifare.
"Oggi come ieri sempre Dogofieri."

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