Schmitt propone racconti che hanno per protagonisti persone che evolvono a seguito delle loro scelte, dei loro traumi o delle prove che la vita ha riservato loro.
L'autore riesce a rendere alla perfezione le varie situazioni con un'intensità tale che mi sono anche emozionata in più passaggi. Con poche, profonde ed efficaci descrizioni, Schmitt riesce a trasmettere molto.
Il racconto che mi ha maggiormente toccata è stato il secondo, quello dell'uomo di mare che, pur non rendendosene conto, aveva dimenticato la sua famiglia... non perchè avesse perso la memoria ma perchè la lontananza dovuta al suo lavoro (e la sua dedizione al lavoro) l'avevano allontanato troppo da sua moglie e dalle sue figlie delle quali scopre, improvvisamente, di sapere ben poco. Sarà una singolare circostanza a metterlo in crisi, una crisi profonda dalla quale verrà fuori nel momento in cui si renderà conto di quanto stava rischiando di perdere. Una storia breve ma intensa, lo specchio di tante storie reali nelle quali il lavoro, la fama o, più semplicemente, la bramosia di guadagnare a sufficienza per vivere portano ad allontanarsi dai propri affetti e rendono sordi al richiamo del cuore.
Non mi è facile fare una classifica in ordine di gradimento visto che tutti e quattro i racconti mi sono piaciuti e mi hanno fatto riflettere.
Il racconto dell'avvelenatrice mi ha fatto quasi vedere davanti ai miei occhi quella donna misteriosa, depositaria di un segreto che svela solo in nome di un amore impossibile, giunto all'improvviso a sconvolgerle la vita. Una confessione che le offre l'occasione di cambiare la sua vita, di redimersi ma che mette anche alla prova il suo reale pentimento.
I due amici musicisti, protagonisti della terza storia il cui titolo dà poi il nome al libro (Concerto in memoria di un angelo) mi hanno letteralmente tenuta appiccicata alle pagine tanta era la voglia di capire cosa fosse successo e cosa riservasse il futuro ai due amici.
Una storia triste nella quale ambizione, amicizia, voglia di dominare, pentimento, conversione, altruismo, cattiveria si mixano in un vortice di situazioni che si sintetizzano in un finale inaspettato.
L'ultima è una storia d'amore che si consuma piuttosto in fretta... intendo nel libro... viene narrata la fase finale di una soria d'amore lunga anni con un epilogo altrettanto rapido. Averi letto volentieri qualche pagina in più su questo "Amore all'Eliseo". E' la storia di un amore profondo che si manifesta in tutta la sua intensità e tragicità in un ambiente politico che poco spazio lascia all'improvvisazione ma nel quale non mancano sorpese. Un amore che si mostra in tutte le sue facce con una violenza ed una intensità che non lasciano indifferenti.
Conclusi i quattro racconti, l'autore propone il diario di bordo: sono i suoi appunti, quelli che ha tenuto nel corso del suo lavoro per dare vita al libro e, di fatto, è un quinto racconto.
Nell'ultima di copertina leggo quanto segue:
Tutti i personaggi di questi racconti hanno prima o poi una possibilità di riscattarsi, di preferire la luce all'ombra, di approfittare di una redenzione.
Alcuni la accettano, altri la rifiutano, altri ancora neppure se ne accorgono.
Quattro storie legate tra loro che attraversano l'ordinario e lo straordinario della vita.
Ebbene, questa volta ho trovato quanto scritto perfettamente attinente al contenuto del libro e non è poi così scontato visto che, spesso, i tanti elogi o le tante descrizioni che vengono proposte nelle copertine sono pure fuorvianti!
Segnalo un dettaglio che ho notato leggendo il libro: in tutte le storie compare la figura di Santa Rita, la Santa degli impossibili, avvocata delle cause perse, protettrice delle donne infelici e dei casi disperati. E' lei il filo conduttore, ciò che accomuna le quattro storie, le vite dei personaggi che ne sono protagonisti.
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Concerto in memoria di un angelo
Eric-Emmanuel Schmitt
edizioni e/o
euro 9.00