Il concerto, oltre ai numerosissimi studenti dell’Università di Bologna, ha portato nel capoluogo regionale tantissimi ragazzi provenienti da tutta l’Italia e anche dall’Estero. Sventolavano infatti allo stadio bandiere di regioni diverse: Emilia-Romagna, Sardegna, Veneto, Sicilia, Puglia e tante altre a testimoniare il sentimento di unità nazionale che, anche in eventi come questi e non solo per le partite di calcio, si fa sentire. Il pubblico era piuttosto omogeneo, ma comunque tendenzialmente giovane, di età compresa tra i venti e i trent’anni circa. Questo dato è sicuramente denotativo del fatto che non è vero che i giovani se ne “fregano” sempre di tutto, come spesso vengono accusati. Si sono dimostrati vicini ai terremotati esibendo anche striscioni di incoraggiamento per tutti gli sfollati che seguivano il concerto in diretta dalle tendopoli. Tra loro, moltissimi ragazzi provenienti anche da L’Aquila.
L’emozionante esibizione di importanti artisti d’eccezione è stata piuttosto varia, in quanto gli ospiti hanno cantato due canzoni a testa e alcuni hanno duettato insieme ad altri alcuni brani di Lucio Dalla. Le canzoni scelte rispettavano in linea di massima la tematica dell’evento: il dolore sentito in tutta l’Emilia per le perdite umane e i danni economici provocati dal terremoto, ma anche la forza di rialzarsi e il coraggio di andare avanti, nello spirito degli emiliani. Si pensi per esempio a “Il giorno di dolore che uno ha” e “Il meglio deve ancora venire” di Ligabue. Il messaggio trasmesso calorosamente non solo ai partecipanti ma anche a tutti coloro che hanno seguito il concerto da casa è stato sicuramente quello di non dimenticare. Non dimenticare un popolo che da sempre ha accolto nella sua regione tantissimi immigrati e che ha donato lavoro a tanti giovani, italiani e non. Non dimenticare una regione, l’Emilia-Romagna, che è il motore economico dell’Italia; un motore che è stato costretto a fermarsi, un motore che deve ripartire e che, per farlo, ha bisogno di tutta la nostra solidarietà, sia spirituale che materiale. Anche tu…non dimenticare!
Gloria Girometti