L'amicizia la capisco sempre meno!
Da alcuni mesi un'amica, o almeno tale io credevo, non si faceva sentire. La classica che con la nascita del pupo é sparita. L'ultima e-mail, datata in agosto, diceva che era ammalata, ma che appena fosse guarita mi avrebbe fatto visita.
Bene, ed io aspetto. Certo, aspetto, le scrivo che spero stia meglio, e aspetto.
Passano i mesi. Passano davvero tanti mesi, per l'esattezza 6 mesi, e le scrivo un'e-mail chiedendole che fine abbia fatto e augurandomi che stia fisicamente bene. Non si sa mai che possa succedere, in fin dei conti potrebbe anche aver avuto un incidente o una grave malattia e nessuno mi avviserebbe.
La sua risposta mi lascia a bocca aperta.
Mi dice che é sorpresa di ricevere mie notizie, che si é offerta piú e piú volte per darmi aiuto nel caso ne avessi bisogno, che lei aspettava appunto che io la contattassi, ma che non spinge la gente a farlo.
...rileggo le parole, e penso che sta tipa tratta l'amicizia come un servizio.
Come se volesse dirmi: amica, se ti servo io ci sono, se hai bisogno d'aiuto chiamami, ma non son disponibile per visite senza una scusa definita, né son disponibile a dar amicizia gratuitamente. Io son qui, ma non ti chiamo né mi faccio sentire per 6 mesi perché devi esser tu a far il primo passo, visto che, soprattutto, hai un bimbo e quindi la responsabilitá é tua.
Le ho risposto, con molta educazione, in inglese, tralaltro, che l'amicizia non chiede niente, che gli amici si incontrano per il puro piacere di stare insieme, che casa mia é aperta alla gente senza che la debba invitare, e che forse non ho capito la sua idea di amicizia, ma che, sicuramente, non é compatibile con la mia. Le ho augurato salute e fortuna, e l'ho salutata.
Non penso risponderá, e se lo fará sará una di quelle paranoie sui differenti punti di vista razziali in cui l'italiana pensa che l'amicizia sia qualcosa di semplice, senza pretese, che nasce spontanea e cresce con il tempo, che crea vincoli e non c'è bisogno di sentirsi tutti i giorni, ma che comunque almeno una volta ogni tanto un ciao come stai vá anche detto, mentre lei, venendo da un paese nordico, ritiene che gli amici siano pura convenienza. Lei ha il suo concetto dell'amicizia, e sinceramente posso assicurarle che un'amica l'ha persa da tempo, perché dopo questo non sarei certo disponibile a rivederla. Figurarsi....ma penso che neanche a lei interessi.
Adesso risulta che non solo nelle relazioni sentimentali, ma anche nell'amicizia bisogna definire le regole per non ricevere sonore fregature!
(E purtroppo all'estero non ho ancora trovato quella persona che potrei definire amica. Tanti conoscenti, ma gli amici, quelli veri, son tutti in Italia...)