Le piante, per crescere sane e rigogliose, hanno bisogno di essere costantemente nutrite e irrigate. La loro nutrizione avviene attraverso i concimi, sostanze contenenti composti chimici od organici indispensabili per l’accrescimento vegetale. I concimi possono accompagnare tutte le fasi di crescita delle piante o solo alcune e in specifici periodi dell’anno. Ogni singola specie di pianta richiederà una specifica tipologia di concime. In genere, tutti i concimi sono composti da uno più elementi utili alla nutrizione vegetale. Questi elementi sono l’azoto, il fosforo e il potassio, detti “macroelementi”, e il ferro, il calcio, il boro, lo zinco , il manganese, ecc. detti “microelementi”. Sia i macro che i microelementi intervengono di diverse fasi di sviluppo della pianta: dalla prima messa a dimora, alla fioritura, fino alla fruttificazione. Per mantenere stabile il processo vegetativo e per non danneggiarlo o alterarlo, i vari elementi presenti nei concimi devono essere opportunamente bilanciati, devono, cioè, contenere una determinata percentuale di composti chimici od organici. Gli elementi dei concimi su cui si concentra la maggiore attenzione sono l’azoto, il fosforo e il potassio, che nelle etichette dei fertilizzanti sono indicati con la sigla NPK.
Caratteristiche
Cosa sapere
Nei concimi NPK non bisogna valutare solo la percentuale dei vari elementi nutritivi, ma anche la formulazione. I concimi NPK, infatti, sono generalmente chimici o minerali, cioè sono ottenuti tramite processi di lavorazione industriale o reazione chimica. I concimi NPK possono essere liquidi, in polvere o granulari. I concimi liquidi vengono immediatamente assimilati dalle piante e quindi devono contenere un titolo più basso di azoto, fosforo e potassio, mentre quelli granulari rilasciano lentamente le sostanze nutritive e donano alla pianta una copertura nutritiva che può arrivare anche a 90 giorni. In questi concimi, per evitare fenomeni di carenza, le dosi di azoto, fosforo e potassio sono opportunamente aumentate. I concimi in polvere possono essere NPK, ma più frequentemente si tratta di concimi complessi, cioè contenenti anche i microelementi. Questi concimi si sciolgono in acqua e si usano per l’irrigazione fogliare nei casi di fenomeni da carenze nutrizionali.
Usi
I concimi liquidi NPK si possono usare nella fase iniziale dello sviluppo delle piante, specie degli ortaggi e delle piante a fiore coltivate in serra. Questi concimi sono caratterizzati da un’elevata capacità di assorbimento da parte delle piante e sono composti da un basso titolo di azoto, fosforo e potassio, nella percentuale di 14-6-5. I concimi liquidi NPK si possono usare anche nelle fasi finali di sviluppo delle piante orticole e a fiore in serra. In questo caso, il titolo di azoto, fosforo e potassio sarà 4-8-16, cioè azoto e fosforo saranno inferiori al potassio. I concimi ad alto titolo di azoto e potassio e con pochissimo fosforo, in forma granulare e a lento rilascio, si usano prima dell’estate e prima dell’inverno. Concimi con media dose di azoto e alte dosi di fosforo e poco potassio, nel titolo 18-24-5, si usano per concimare piante nate da poco o dopo aver steso le zolle del prato naturale. Non sempre i concimi NPK sono adatti a tutte le fasi di sviluppo delle piante. Nel caso del prato, ad esempio, e durante la concimazione primaverile, conviene usare prima nitrato ammonico o urea, che rinverdisce il manto erboso e lo difende dai danni invernali. L’effetto di questo concime dura circa 20 giorni. Dopo si può somministrare anche un concime NPK con titolo 20-10-10 che rinverdisce e rinfoltisce il tappeto erboso. In questa fase è meglio usare un concime a lenta cessione, che garantisce una copertura nutrizionale di circa tre mesi.