L’olivo è l’albero da frutto da cui si ricavano le olive e il famoso olio extravergine. Per una buona resa qualitativa dei frutti e dell’olio, si deve ricorrere a un’adeguata concimazione. Questa pratica consiste nel somministrare all’albero dei fertilizzanti che lo nutrono e lo rafforzano. Il concime, infatti, rende l’olivo più produttivo e più resistente, predisponendolo a una maggiore produzione. E’ anche vero che la pianta può resistere anche per decenni senza concime, ma se si vuole ottenere una buona qualità dei frutti è meglio concimare l’albero annualmente. In genere, la concimazione riguarda intere coltivazioni, cioè l’oliveto, che su una superficie di migliaia di ettari conta centinaia di alberi. Che sia uno o di più, l’olivo presenta sempre le stesse necessità di concime e permette di scegliere tra un’ampia gamma di fertilizzanti.
Caratteristiche
Quale concime usare
Molti ritengono che concimare un intero oliveto con concimi organici sia impossibile. In effetti, in alcuni casi potrebbe anche esserlo, ma se l’oliveto dovesse sorgere nei pressi di una masseria dove si producono ingenti quantità di letame, potrebbe essere utile pensare anche a questa tipologia di concime. Abbiamo già detto che l’olivo è ricettivo a diversi tipi di fertilizzante, sia chimico che organico. Talmente ricettivo che anche le olive e l’olio assumono il sapore conferito dal concime stesso. Naturalmente, i prodotti ottenuti dalla concimazione con letame, non puzzeranno di escrementi, ma al contrario daranno frutti e olio dal sapore gustoso e innegabilmente tradizionale. Non è un caso che l’olio extravergine di oliva comprato al supermercato abbia un sapore meno intenso dell’olio fatto in casa con olive di alberi concimati con stallatico o letame. Un altro concime che dà buoni risultati nella produzione di olive e di olio è il compost. Per gli uliveti su larga scala bisogna però ricorrere a gran quantità di compost da produrre tramite compostiere meccanizzate.
Quando somministralo
La concimazione dell’uliveto è annuale, ma può essere frazionata in due momenti: la prima a primavera o inizio estate e la seconda in autunno. I fertilizzanti da usare devono contenere azoto, fosforo e potassio in pari quantità, oltre a una dose di microelementi. La concimazione primaverile incide positivamente sullo sviluppo della pianta e sulla qualità dei frutti. La concimazione autunnale serve a fornire all’oliveto una scorta di sostanze nutritive da usare durante l’inverno. I concimi chimici possono avere una formulazione 12-12-12 o 7-10-10, cioè con azoto lievemente inferiore rispetto al fosforo e al potassio. Gli amanti della concimazione naturale possono effettuare una concimazione autunnale ( a novembre) a base di scarti vegetali, foglie secche e simili, da interrare in buche attorno al fusto. Per migliorare la qualità dell’olio e stimolare proprio la lipogenesi dei frutti, è importante considerare che il potassio, nel concime, può avere un titolo superiore all’azoto e al fosforo. Per risparmiare sui costi, nei grandi oliveti si preferisce usare il solfato di potassio. Il titolo esatto di concime da somministrare all’olivo va determinato in base alle condizioni chimico fisiche del terreno. Solitamente, i nostri terreni sono molto ricchi di potassio e la dose di questo elemento va, quindi, opportunamente bilanciata con l’azoto e il fosforo, che favoriscono rispettivamente la crescita e la produzione della pianta. La scelta tra i concimi chimici e organici andrà naturalmente fatta in base alle proprie esigenze e possibilità. Gli oliveti su larga scala, da destinare alla produzione di olio per i supermercati, avverrà probabilmente con concimi chimici. Un piccolo uliveto privato da usare per produrre olio di oliva in proprio si può benissimo concimare con del compost casalingo o con del letame maturo. Nella scelta incideranno anche particolari motivi o convinzioni di natura etica.