I concimi sono indispensabili per la nutrizione delle piante e per il miglioramento del terreno. Tutte le fasi vegetative delle piante necessitano di un corretto apporto di macroelementi, ovvero di azoto, fosforo e potassio. Abbiamo spesso parlato delle proprietà di queste sostanze, ma in questo articolo vogliamo soffermarci sulle caratteristiche e le proprietà del fosforo, uno dei macroelementi che non possono assolutamente mancare durante alcune fasi di concimazione delle piante. Il fosforo è un elemento che rientra in tantissime funzioni metaboliche vegetali: stimola la radicazione, la formazione dei semi e dei frutti, entra e pieno titolo come costituente della sintesi proteica e rafforza l’intera struttura vegetale della pianta. L’apporto di fosforo è pertanto necessario in alcuni specifici momenti di vita della pianta, ovvero durante l’impianto, per arricchire il terreno carente di questa sostanza, o nella stagione estiva dove si assiste a un’intensa attività vegetativa delle giovani piante.
Caratteristiche
Concimi fosfatici minerali
I concimi fosfatici possono essere minerali od organici. I primi sono ottenuti da procedimenti di lavorazione industriale o da reazioni chimiche, i secondi si ottengono da sostanze già esistenti in natura. I principali concimi fosfatici minerali sono il fosfato naturale tenero, le scorie Thomas e i perfosfati. Il fosfato naturale tenero si ricava dalla triturazione di rocce fosfatiche. Si presenta in forma compatta e granulare e contiene un titolo di fosforo compreso tra il 25 e il 35%. E’ poco solubile e non va usato nei terreni alcalini. In genere, questo concime fosfatico si usa nella concimazione di fondo per la coltivazione di alberi o prima della semina del prato. Le scorie Thomas sono dei concimi fosfatici derivati dagli scarti industriali della lavorazione dell’acciaio. Si presentano in forma granulare e sono molto ricchi di calcio. Il loro utilizzo è riservato alla concimazione di fondo dei terreni troppo acidi e carenti di calcio. I perfosfati sono concimi fosfatici ottenuti da procedimenti di lavorazione industriale. Tra questi si distinguono il perfosfato normale, il perfosfato concentrato e il perfosfato triplo. Il primo ha una concentrazione di fosforo pari al 20%, il secondo del 25% e il terzo tra il 35 e il 46%. Questi concimi sono trattati con acido solforico e fosforico. Le sostanze acide rendono il fosforo immediatamente disponibile. I perfosfati si distribuiscono vicino alle radici durante la concimazione d’impianto e per correggere i terreni troppo alcalini.
Concimi fosfatici organici
I concimi fosfatici organici derivano da sostanze già esistenti in natura. I principali concimi fosfatici organici sono il perfosfato d’ossa, la farina d’ossa e il guano. Il primo si ottiene da ossa macinate trattate con acido solforico e fosforico e si usa allo stesso modo del perfosfato di natura chimica. La farina d’ossa è un concime fosfatico derivato da ossa macinate e non trattate con acidi. Il guano è un concime naturale derivato dagli escrementi degli uccelli. Contiene una buona percentuale di fosforo, urato e ossalato di ammonio, nitrati, sali minerali e impurità. Viene venduto in forma liquida o granulare e si usa per la concimazione dell’orto e del giardino. Per il suo elevato contenuto di nitrati, non va usato in eccesso per la concimazione di fondo del terreno.