Conclusa con successo il Karting Città di Menfi. Fiumarella: “Ho visto tanta passione”

Creato il 16 giugno 2014 da Comunalimenfi

Si è svolta Sabato 14 e Domenica 15 Giugno “Il Grand Prix – Karting Città di Menfi“, evento motoristico dedicato al mondo dei kart.

L’obbiettivo della manifestazione è stato ampiamente raggiunto. Tutto ha funzionato alla perfezione ed il pubblico si è divertito in assoluta sicurezza. Entusiasta si mostra anche Alfonso Fiumarella il quale, avendo assistito a tutte le fasi della kermesse sportiva, ne dà una sintesi personale particolarmente toccante.

A Menfi, una passione chiamata kart

E’ domenica sera (15 giugno 2014) mi affaccio dal balcone di casa mia e vedo la conclusione di una due giorni di rombi, odore di benzina e soprattutto di storie di piloti.
Gli organizzatori continuano a lavorare, a loro il faticoso compito di smontare il giocattolo creato con cura per una due giorni di karting.
Ho vissuto intensamente questo evento sportivo come gran parte della cittadinanza menfitana ma ciò che vi voglio raccontare non è tanto l’esito delle numerose gare e delle numerose categorie che si sono viste sfrecciare nel difficile circuito cittadino di Menfi, bensì una storia d’umanità, una storia di sport, una storia di motori.
Si, perchè se in pista ognuno badava a disegnare traiettorie perfette e l’agonismo buono era tangibile, io mi sono soffermato ad osservare la vita dei box, un vero mondo parallelo.
Non me lo sarei mai immaginato ma nei box c’è stato il miglior risultato sportivo, la vera gara infatti è stata vinta da tutti i cinquanta i piloti partecipanti proprio lì.
Tra asfalto e terriccio, in un caldo africano, ho visto la storia di un padre che abbracciava il figlio alla sua prima gara, ho sentito veri sentimenti di amicizia tra un padre e la figlia che voleva scendere in pista almeno per la prossima gara.
Ma non è solo questo, non è stato solo questo. Ho vissuto la storia di un piccolo pilota di 5 anni che a pochi minuti dalla sua gara giocava tranquillo con le ruote del suo kart che era poggiato su un carrello più alto di lui. E poi il suo sorriso che strideva con lo sguardo tirato di un anziano pilota.
Ho vissuto la storia di un ex pilota che è rimasto tutto il giorno a fare il meccanico per una nuova leva, ho visto un ragazzo stare insieme al suo amico pilota solo per far sentire la sua amicizia, il suo esser presente anche se non capiva niente di motori.
Ho visto un altro piccolo pilota che grintoso in pista, allontanandosi dal suo box, vagava preoccupato alla ricerca del papà che aveva perso di vista e che ritrovava grazie la bontà di una ragazza.
Ho visto lo sguardo di mogli e fidanzate che seguivano da lontano i loro mariti e fidanzati nel vortice del pregara.
Ho rubato sguardi grintosi che urlavano: Devo farcela! Ho sentito la passione che univa in simbiosi piloti di generazioni diverse.
Ho sentito: “si la brucola te la do io” o “non ti preoccupare ti controllo io le gomme”.
Ho visto giovani innamorati di questo sport affascinante.
Si sentiva umanità, si notava come una passione (il kart) univa uomini, donne, di diverse età a stare bene insieme, a vivere insieme sensazioni ed emozioni.
Rapito dalle gare, appassionato dall’umanità che si percepiva sotto i gazebo dove erano esposti i kart scintillanti, ho vissuto due giorni di vero e sano sport, una storia di uomini innamorati della velocità.
Due giorni di sport, due giorni di umanità e poi le gare in una pista perfetta frutto dell’impegno degli organizzatori Mauro Ciaccio e Massimo Callaci, entrambi ex piloti del circus, in collaborazione con l‘A.S.D. Enduro Menfi.
Continuo ad osservare dal mio balcone i ragazzi che lavorano, è tardi ma devono fare presto, domani è un altro giorno, fatto di lavoro vero poichè quello di ieri ed oggi era solo passione.
Una passione chiamata kart.A Menfi, una passione chiamata kart

E’ domenica sera (15 giugno 2014) mi affaccio dal balcone di casa mia e vedo la conclusione di una due giorni di rombi, odore di benzina e soprattutto di storie di piloti.
Gli organizzatori continuano a lavorare, a loro il faticoso compito di smontare il giocattolo creato con cura per una due giorni di karting.
Ho vissuto intensamente questo evento sportivo come gran parte della cittadinanza menfitana ma ciò che vi voglio raccontare non è tanto l’esito delle numerose gare e delle numerose categorie che si sono viste sfrecciare nel difficile circuito cittadino di Menfi, bensì una storia d’umanità, una storia di sport, una storia di motori.
Si, perchè se in pista ognuno badava a disegnare traiettorie perfette e l’agonismo buono era tangibile, io mi sono soffermato ad osservare la vita dei box, un vero mondo parallelo.
Non me lo sarei mai immaginato ma nei box c’è stato il miglior risultato sportivo, la vera gara infatti è stata vinta da tutti i cinquanta i piloti partecipanti proprio lì.
Tra asfalto e terriccio, in un caldo africano, ho visto la storia di un padre che abbracciava il figlio alla sua prima gara, ho sentito veri sentimenti di amicizia tra un padre e la figlia che voleva scendere in pista almeno per la prossima gara.
Ma non è solo questo, non è stato solo questo. Ho vissuto la storia di un piccolo pilota di 5 anni che a pochi minuti dalla sua gara giocava tranquillo con le ruote del suo kart che era poggiato su un carrello più alto di lui. E poi il suo sorriso che strideva con lo sguardo tirato di un anziano pilota.
Ho vissuto la storia di un ex pilota che è rimasto tutto il giorno a fare il meccanico per una nuova leva, ho visto un ragazzo stare insieme al suo amico pilota solo per far sentire la sua amicizia, il suo esser presente anche se non capiva niente di motori.
Ho visto un altro piccolo pilota che grintoso in pista, allontanandosi dal suo box, vagava preoccupato alla ricerca del papà che aveva perso di vista e che ritrovava grazie la bontà di una ragazza.
Ho visto lo sguardo di mogli e fidanzate che seguivano da lontano i loro mariti e fidanzati nel vortice del pregara.
Ho rubato sguardi grintosi che urlavano: Devo farcela! Ho sentito la passione che univa in simbiosi piloti di generazioni diverse.
Ho sentito: “si la brucola te la do io” o “non ti preoccupare ti controllo io le gomme”.
Ho visto giovani innamorati di questo sport affascinante.
Si sentiva umanità, si notava come una passione (il kart) univa uomini, donne, di diverse età a stare bene insieme, a vivere insieme sensazioni ed emozioni.
Rapito dalle gare, appassionato dall’umanità che si percepiva sotto i gazebo dove erano esposti i kart scintillanti, ho vissuto due giorni di vero e sano sport, una storia di uomini innamorati della velocità.
Due giorni di sport, due giorni di umanità e poi le gare in una pista perfetta frutto dell’impegno degli organizzatori Mauro Ciaccio e Massimo Callaci, entrambi ex piloti del circus, in collaborazione con l‘A.S.D. Enduro Menfi.
Continuo ad osservare dal mio balcone i ragazzi che lavorano, è tardi ma devono fare presto, domani è un altro giorno, fatto di lavoro vero poichè quello di ieri ed oggi era solo passione.
Una passione chiamata kart.

Alfonso Fiumarella


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