Conclusione: lo strano caso di eileann mor

Creato il 14 febbraio 2014 da Nickparisi
Le prime due parti di questa storia sono state narrate QUI e  QUI

"Una volta eliminato l'impossibile, quello che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità!"
Arthur Conan Doyle
Con la venuta dei due investigatori qualcosa cambia.
Cambia anche qualcosa nella descrizione dello stato del Faro di Eilann Mor.
Si verifica infatti una prima discrepanza tra i rapporti scritti dei due uomini e le dichiarazioni verbali fornite da Moore e dagli altri marinai giunti per primi sul luogo dopo la sparizione dei tre Custodi.
 I due investigatori, pur compilando un rapporto completo e strutturato per quanto riguarda il resto del Faro, non citeranno mai però lo stato della cucina con le sedie a terra e i piatti riempiti a metà.
Anzi, a differenza di Joseph Moore, i due inviati della sovrintendenza sosterranno sempre di aver trovato tutto in ordine anche in quel luogo.
Chi ha ragione allora? Da quale parte sta la verità?
Questo particolare si è perso nelle pieghe del tempo 
Tuttavia nonostante tutto, l' analisi dei due ispettori rivela la mancanza di due dei tre equipaggiamenti di ordinanza.
Ogni custode prima della partenza verso Eileann Mor viene infatti fornito di stivali, cerate e mantelline per i lavori all'aperto e per ripararsi dal maltempo.
La mancanza di due equipaggiamenti potrebbe forse dare qualche indizio in più sulla fine di almeno due delle persone scomparse.
Ma non sulla scomparsa del terzo uomo.

 Nessun Guardiano che faccia quel tipo di lavoro, nemmeno un sostituto, uscirebbe all'esterno in maniche di camicia e senza protezioni .
Non in quella zona, non con quel tipo di clima.
L'indizio però convince gli investigatori di essere sulla strada giusta.
Un successivo ritrovamento, li convincerà ancora di più.

- LA TEORIA DELL'IMBARCADERO.
In particolare è il sovrintendente Robert Muirhead
a stilare il rapporto più completo tra tutti quanti.
Eileann Mor è dotata di due imbarcaderi, perlustrando quello occidentale Muirhead scopre tracce di una gru divelta, e delle funi aggrovigliate, inoltre sparsi tra gli scogli vengono ritrovati alcuni attrezzi.
L'ipotesi che si forma è di un incidente intercorso durante dei lavori.
 Secondo la ricostruzione del sovrintendente  Muirhead due dei tre  Custodi sarebbero quindi precipitati in mare durante dei lavori di restauro o durante un operazione di recupero.
Un ipotesi probabilmente prosaica però anche la più logica,  forse la più credibile date le circostanze.
Un ipotesi che però, come detto risolverebbe- e nemmeno completamente-  l'enigma della scomparsa  solo di due dei tre custodi.
Ma per il terzo?
- UNA PROBABILE SPIEGAZIONE RAZIONALE.
 Passano gli anni e l'enigma rimane in piedi.
Vengono composte ballate in memoria dei tre di Eileann Mor, per loro si scrivono poemi.
Si continuano a formulare le ipotesi più disparate; la maggior parte tra coloro che studiano il caso si convincono che una lite degenerata in tragedia possa essere intercorsa tra i tre guardiani, altri parlano di suicidi dovuti all'eccessivo isolamento, o di un omiciido-suicidio dopo la fine di una relazione omosessuale.
I più fantasiosi rispolverano le dicerie su un Krake, un gigantesco serpente marino che vivrebbe sotto le profondità marine della zona, c'è perfino chi scomoda le sirene e il loro canto ammaliatore.
Per tacere dei sostenitori del rapimento alieno.
Le dicerie continuano  per lungo tempo.
Finché decenni dopo fa la sua comparsa un altra persona convinta di aver trovato la verità finale.
L'uomo in questione si chiama Valentine Dyal.
E di mestiere fa il giornalista.
Dyal  nel 1947 si reca sull'isola di Eilean Mor e sulle isole vicine, nel farlo compie un gesto a cui nessuno tra coloro che prima di lui avevano investigato sul caso aveva mai nemmeno lontanamente pensato di fare.
Cioè il parlare con i pescatori e con i pastori della zona.
Il quadro che ne viene fuori sarà ancora una volta prosaicamente semplice, perfino fin troppo scontato.
I pescatori rivelano al giornalista che tutto il tratto vicino all'isola è conosciuto da sempre per le condizioni  instabili del mare e che le onde anomale, anche in giornate dal clima sereno sono una costante.
Uno scrittore di nome Campbell sostiene addirittura davanti a Dyal di aver assistito lui stesso ad una ondata improvvisa di oltre venti metri alzatasi improvvisamente dal nulla, per poi rovesciarsi sul molo dell’imbarcadero occidentale in una giornata di mare assolutamente calmo e senza vento.
Secondo Valentine Dyal questa sarebbe la spiegazione: niente spiriti maligni, niente sirene e nemmeno nessuna lite tra guardiani impazziti.
Il mare  si sarebbe portato via uno dei tre custodi  mentre si trovava sull' imbarcadero con un onda anomala ed improvvisa e gli altri due sarebbero morti in seguito nel tentativo di salvarlo.

 La teoria di Dyal  conquista credito, si può dire che praticamente chiuda il caso.
Anche perché in fondo si rivela la più tranquillizzante per la maggior parte delle persone.
E perfino una parte di me crede nella fondatezza di quest'ipotesi.
Ma rimane per l'appunto solo un ipotesi.
In fondo nessun testimone potrà mai avvalorarla o smentirla.
Qualsiasi teoria, qualsiasi ipotesi o ricostruzione fatta dalle più inverosimili alle più credibili come l'ipotesi Dyal non è mai riuscita a spiegare completamente quello che è capitato in quegli ultimi giorni di presenza umana su Eileann Mor.
Nessuna prova, nessun indizio nel corso dei decenni ha portato ad una soluzione definitiva dell'enigma.
Gli unici che avrebbero potuto svelarlo sono quei tre guardiani,  ma nessuno di loro è mai stato ritrovato.
Nemmeno i loro cadaveri.
O meglio,  qualcosa d'altro è venuto fuori, un qualcosa che  Joseph Moore non notò nei primi frenetici giorni dopo la scomparsa dei suoi amici, che Robert Muirhead  sottovalutò nel suo rapporto e che lo stesso Valentine Dyal non è riuscito a giustificare fino in fondo. Una cosa di cui tutti, perfino i più attenti osservatori hanno notato solo moltissimo tempo dopo.
Assieme ai tre uomini era scomparso anche un salvagente, un unico piccolo insignificante salvagente.
Quasi come se almeno uno dei tre guardiani del Faro fosse entrato spontaneamente in acqua per sfuggire da qualcosa o da qualcuno presente sull'isola.
Ma da cosa quel singolo uomo fuggisse (sempre che fuggisse) ancora oggi nessuno è in grado di dirlo.
-EILEANN MOR OGGI.

Che si scriva Eilean Mor o Eileann Mor, nel corso degli anni il fascino dell'isola è cresciuto a dismisura,
il locale ente del turismo ha sfruttato la Vicenda del Faro degli Uomini Perduti fino all'inverosimile.  Volendo il viaggiatore anche il più distratto potrà approfittare delle escursioni che periodicamente vengono organizzate in loco.
E se lo desiderasse, l'ipotetico viaggiatore potrebbe anche consultare il dettagliatisismo rapporto compilato nel 1901 da Muirhead, rapporto tuttora conservato negli Archivi Nazionali di Scozia
Rimangono le Leggende e i racconti attorno al fuoco sulla scomparsa dei tre Custodi James Ducat, Thomas Marshall e Donald Mc Arthur.
Leggende da marinai...ed ogni marinaio vi racconterà la versione che preferisce.
O quella che lo spaventa di più.
Rimane anche il Faro.
Ma  senza guardiani.
Non ci sono stati più incidenti, non si sono verificate più scomparse dopo il 1901, però in anni più recenti si è preferito lo stesso automatizzare  ed elettrificare il tutto così non è più necessaria nessuna presenza umana sull'isola.
E dopotutto, probabilmente è meglio così.
Quello che ci rimane, dopo tanto narrare, è un faro disabitato, un isola dove nessuno vuole dormire ed una leggenda.
Una tra le tante.

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