Concordia: “In buono stato il mare del Giglio” – Rassegna Stampa D.B.Cruise Magazine

Creato il 21 aprile 2013 da Dreamblog @Dreamblog

Ad un anno dal disastro, i monitoraggi delle acque mostrano una diminuzione dei valori di rischio

”A oltre un anno dal disastro, il mare del Giglio è in buono stato: i dati non sembrano presentare criticità particolari e, anzi, indicano una netta diminuzione dei valori critici registrati con la prima campagna”. Sono le parole ”rassicuranti” usate da Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio di monitoraggio sull’emergenza all’isola del Giglio, nell’incontro con gli abitanti dell’isola tenutosi presso la chiesa di Giglio Porto. Lo riporta una nota della Regione Toscana.

Facendo riferimento agli ultimi risultati del monitoraggio continuo cui sono sottoposti relitto e ambiente marino circostante, la Sargentini ha detto: ”Molte cose sono state fatte e alla prima mappatura dei fondali, nel luglio 2012, sono seguite analisi, modellazione, attivazione di misure di prevenzione e di mitigazione. Il monitoraggio è stato intensificato e adeguato nel tempo in relazione allo sviluppo delle attivita’ di recupero del relitto e agli associati piani di rischio”.

Inoltre, ha specificato il presidente, “alle analisi e alle osservazione del mare e dei fondali, ma anche ai rilievi naturalistici condotti a terra, si è poi aggiunto il piano di gestione delle acque interne, con una prima campagna di campionamenti nel gennaio 2013 e la seconda completata da pochi giorni“.
Il piano – ha spiegato ancora – riveste particolare rilievo soprattutto in relazione ai possibili sversamenti/fuoriuscite durante le fasi di raddrizzamento e rigalleggiamento del relitto: è infatti finalizzato alla messa a punto di misure per la prevenzione di eventuali contaminazioni ovvero per tempestivi ed efficaci interventi di contrasto e mitigazione”.

Maria Sargentini ha infine assicurato che ‘‘tutte le attività di monitoraggio in corso proseguiranno con la consueta intensa periodicità per garantire, anche a fronte dell’intensificarsi delle attività di cantiere, il controllo continuo della qualità ambientale e l’eventuale tempestivo adeguamento delle misure di prevenzione e contrasto“.

Fonte: La Nazione

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