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Concordia, le ragioni del dramma stanno in un proverbio triestino: Ciccio non xe per barca!

Creato il 17 gennaio 2012 da Chit @chit67

Concordia, le ragioni del dramma stanno in un proverbio triestino: Ciccio non xe per barca!Niente da fare, nei detti e nei proverbi, piaccia o non piaccia c’è spesso un fondo di verità, una premonizione, un avvertimento e la storia non risparmia occasione per ricordarcelo.

Qui a Trieste, città e zona dove molti vivono ancora di e per il mare ed anche coloro che non lo fanno ne portano massimo rispetto, fin dal mio arrivo m’ha sempre colpito  un detto:

Ciccio non xe per barca
[tradotto: Ciccio è adatto alla barca]

Ignorantemente per molto tempo ho identificato ‘ciccio’ come l’identificazione di una persona in carne, sovrappeso, che avrebbe sicuramente dei problemi a muoversi negli angusti spazi che ci sono sulle imbarcazioni e di qui la motivazione per cui le imbarcazioni non facciano per lui.

Ebbene, niente di più sbagliato!

I Cicci o Cici (il tutto pare essere a discrezione) altro non sono che dei profughi di origine balcanica arrivati in questa zona a sud-ovest di Fiume detta Ciceria o Cicceria, attorno al XV secolo. Una popolazione quindi prevalentemente contadina quindi, almeno sulla carta, incapace di navigare e da qui l’origine del suddetto proverbio che ha anche dato spunto alla famosa “Coppa del Ciccio”, un riconoscimento (premio forse è esagerato perchè nessun marinaio lo vorrebbe mai ricevere ndr) che viene dato da una società velica triestina al personaggio che nel corso dell’anno dimostra in un modo o nell’altro incompetenza nella navigazione velica. Ma su questo mi riservo di riuscire a recuperare qualcuna di queste ‘motivazioni’ e riproporvele in futuro perchè semplicemente esilaranti.

Scommetto che a questo punto molti di voi si stanno chiedendo ‘dove sta andando a parare il Chit’; da nessuna parte, tranquilli. Solo che lavorando ormai nel campo marittimo da qualche anno non vi nascondo che da venerdì sera di pensieri ne ho avuti e molti. Avrei potuto scrivere molte cose riguardo alla tragedia dell’isola del Giglio, non ultimo il fatto che non mi va giù che per il traffico commerciale si sia obbligati a redigere un manifesto con l’elenco di tutti i beni presenti a bordo mentre ancora stamattina c’era incertezza sulla cifra dei presenti a bordo quando, sempre dalle mie risultanze, dovrebbe esserci un elenco dettagliatissimo e completo di tutte le generalità dei passeggeri!

Ci sono tutti gli strumenti perchè tempo ed indagini diano le risposte che una disgrazia del genere merita, perchè se da un lato è vero che viaggiare così vicino alla costa è ormai “usanza” e che in nome del business tutto è permesso, è altresì vero che la storia recente insegna che anche sul Cermis tutti sapevano delle scorribande aeree americane e tutto è proseguito finchè, prova oggi prova domani, gli americani hanno scoperto che non sempre la sfida alla sorte premia gli sfidanti. Sono anche abbastanza contrario ai ragionamenti di pancia post-tragedia secondo i quali “basta con questi giganti del mare”, non fosse altro per rispetto ai lavoratori (e sono tanti) del settore nautico; piuttosto abbiamo coraggio di dire basta ai coglioni alla guida dei giganti dei mari, mi sembra più onesto!

Riguardo al comandante della Concordia si chiama Francesco (per gli amici ‘Ciccio’) Schettino e adesso… voglio proprio vedere chi ha il coraggio di contestare ancora il proverbio triestino!

BlogBabel Tags: ciccio no xe per barca, concordia, coppa del ciccio, francesco schettino, isola del giglio, italia, msc, nautica, trieste, turismo


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