Recensione a cura di Monica Pasero
Questo non è il solito romanzo, dove l’incontro tra un uomo e una donna scaturisce in amore. In questo scritto si narra qualcosa forse ancor più bello dell’amore stesso: L’amicizia.
Il sapersi accettare, rispettarsi e viversi così, nella consapevolezza delle proprie diversità ,ma pur sempre nella convinzione che il bene che lega, è più forte delle distanze fisiche e sociali che possono incombere. Penso che sia uno dei rapporti più forti e rari, esistenti al mondo,che solo chi ha la capacità di donare senza chiedere nulla in cambio può realmente viverlo.
Simone Tommasini: è una penna giovane, moderna, mai noiosa la quale creerà lo strano incontro, che porterà i due personaggi chiave dell’ intera vicenda, uno sul cammino dell’ altro. Una giovane donna in carriera conoscerà Filo, un artista di strada. La particolarità dell’ uomo non passerà certo inosservata agli occhi della donna che a poco a poco s’inoltrerà nella vita di quest’ ultimo carpendone le sue mille sfumature. L’intera vicenda viene ambientata nella grande mela tra le note dei grandi musicisti contemporanei.
Mi sorprende, quanto l’autore riesca a immedesimarsi chiaramente nel personaggio femminile, descrivendone i suoi stati, le sue emozioni, le sue paure, portando il lettore a sorridere, gioire arrabbiarsi insieme alla vicissitudine della protagonista che con tenacia e ironia resterà accanto all’eclettica figura Filo, il quale aprirà in lei nuove correnti di pensiero, donandole la sua essenza e la sua follia Che cos’è per voi la follia ?Forse ogni cosa che vive fuori dagli schemi imposti dalla società odierna può definirsi follia. La trasgressione dell’ esistere, seguendo il proprio istinto e non la massa. Il distinguersi , l’ essere felice per ciò che si è. L’amarsi, il viaggiare nel proprio intimo senza condizionamenti esterni, solamente con il pensiero e il cuore come bussola verso la via del domani. Se Questo è definirsi un folle per una società che vede solo apparenza e non scava mai a fondo, condizionando. giudicando ,per me personalmente spero di essere tra quei Folli, uomini e donne coraggiosi che hanno compreso l’essenza della libertà. Come ha fatto Simone e la sua creatura Filo.
Monica Pasero
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