"Non è la nostra serata", racconta di aver pensato in quell'istante Easter. E ancora: "Molti dei ragazzi erano frustrati mentre uscivano dal campo. E lo si può capire perché vogliamo usare l'abilità dei nostri trequarti e la mobilità degli avanti per mischiare il gioco". Talmente mobili questi avanti che lo stesso Easter si è finto mediano e Steve Thompson finiva nella linea dei backs, ma non perché investito di carica di heavy ball carrier del momento, piuttosto perché il gioco si era mischiato disordinatamente. A fine match, negli spogliatoi, sono comunque arrivate la parole di incoraggiamento dello staff tecnico: "Given the circumstances, against a strong and experienced Argentine side, it was stille a hell of a win".
La settimana cominciata quest'oggi sarà dedicata alla battaglia nei breakdown, lascia intendere la terza degli Harlequins. Troppi i penalty concessi e occorre garantire palloni veloci. Per farlo, bisogna arrivare in tempo, altrimenti gente come Mario Ledesma, Rodrigo Roncero e Patricio Albacete dispongono di una tecnica tale che i casini sono dietro l'angolo.
E svela soprattutto l'arcano, il fatto che fosse lui e non il capitano designato Mike Tindall a parlare con l'arbitro Bryce Lawrence. "As pack leader I was talking to the referee". Pack leader. Per di più svelato che aveva un taglio al labbro procuratosi nei primi dieci minuti e chiacchierare non era il passatempo migliore in quella situazione. Con tutta una pressione addosso, figuriamoci.
"If you are going to take the ball into three defenders, then it will be very hard to clear you out". Manuale di ruck, firmato Nick Easter. Vedremo se entro sabato, quando sarà il turno della Romania - "Ha mostrato contro la Scozia che non ci sono partite facili in questa pool (la B, ndr)" -, le ripetizioni saranno servite.