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Confisca di terreni a Lamu (Kenya) / Il governo al presente ha altre priorità più redditizie per il territorio

Creato il 05 agosto 2014 da Marianna06

 

I-karte

 

Il 70% dei terreni della contea di Lamu, polo turistico sulla costa del Kenya, sarà confiscata dallo Stato a seguito dell’accertamento di irregolarità d’acquisto.

Lo ha previsto un’ordinanza del presidente Uhuru Kenyatta, emessa poche settimane dopo assalti armati e violenze che avevano causato nell’area più di cento vittime.

Secondo un’inchiesta della magistratura, 22 società private avrebbero acquistato in modo irregolare tra il 2011 e il 2012 oltre 202.000 ettari di terreni demaniali.

 Un’estensione, secondo il governo keniano, quattro volte superiore a quella a disposizione delle comunità locali.

Ciò che si cela (irregolarità a parte che di sicuro ci sono) e non si dice è che l’interesse del governo è semmai di fare di un gioiello naturalistico, dichiarato in alcuni siti patrimonio universale dell’umanità dall’Unesco, un terminale infrastrutturale per il transito del petrolio proveniente dal Sud Sudan.

In breve gli affari sono affari specie per la nuova classe politica rampante.

Il Kenya odierno (e non solo) oscilla, insomma, tra speculazione turistica incontrollata nelle zone più appetibili e corruzione politica dei suoi amministratori.

I problemi autentici della gente comune, di contro, sono e restono “no problem”.

 

     a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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