Come ben sapete (c’è scritto lì sotto, nella bio, vedete?) collaboro con una casa editrice e il fatto che ho accesso al dietro le quinte del lavoro editoriale mi ha permesso di pensare questo blog in maniera diversa rispetto agli altri. Bel vantaggio vero? E invece a volte penso di no, per colpa di quel concetto un po’ sfumato che si chiama conflitto di interessi. Dico sfumato perché ogni volta che vorrei fare qualcosa devo stare molto attenta a coinvolgere gli autori o lo staff della mia casa editrice perché dio non voglia che privilegi loro al posto di altri. [Poi poco importa che gli 'altri' non rispondano alle mail, non partecipino alla discussione, non siano disponibili a mettersi in gioco.]
Ma la cosa divertente è che non sono nemmeno libera di parlarne sul mio blog personale indipendentemente dal lavoro che svolgo in casa editrice, perché a quanto pare io, Carlotta, come lettrice e persona, sono inscindibile da Carlotta della Las Vegas. Non c’è vita oltre Las Vegas, sapevatelo.
I nostri autori, come molti altri, sono generalmente molto scrupolosi e corretti. Per non inficiare la loro credibilità negli altri ruoli cercano di non mischiare mai l’autore con [inserire-ruolo-a-caso]. Ci sta perfettamente. Però io non sono un autore Las Vegas e quindi non vedo perché devo censurarmi sulla mia stessa casa editrice quando lo Starbooks si basa PROPRIO sulla pluralità di voci del mondo dei libri.
La cosa vi crea problemi? Parliamone.