Dal 19 ottobre in piazza non sono scesi i black block ma un conflitto sociale che rappresenta uno degli elementi inscindibili di democrazia.
Il conflitto e il confronto sono due elementi fondamentali nella democrazia, se viene meno uno dei due, automaticamente, viene meno anche il significato di democrazia.
«La morte è l’assoluta tranquillità», mormorava fra sé il principe di Salina al crepuscolo della sua esistenza nel Gattopardo.
Sabato 19 ottobre in piazza c’è stato un conflitto sociale, elemento inscindibile di democrazia appunto, che, in realtà ha bisogno dell’altro elemento fondamentale, il confronto. Un confronto ideale, in quanto la classe politica è sorda e dimostra per l’ennesima volta di non essere così democratica come intende far credere attraverso i media di Palazzo.
Si sono sprecati i discorsi banali e le criminalizzazione: “Con i violenti non ci può essere dialogo”, ma non si cerca mai di fare un passo avanti andando incontro e cercando di capire perché c’è violenza nel voler far sentire la voce di chi altrimenti rimane nei piani bassi del Palazzo Italia, anzi, rimane fuori dal Palazzo Italia.
Manca l’analisi e la voglia di capire perché il Ministero dell’economia è stato assediato? O forse, il vero problema è che la classe politica non immagina e non è a conoscenza di quelle che sono le problematiche dei cittadini.
Come, la classe politica tutta, pretende un movimento pacifista se elimina dal concetto di democrazia due elementi fondamentali quali il conflitto e il confronto? Sempre la stessa classe politica, può pretendere pacificazione sociale se le istanze di chi manifesta rimangono sempre inascoltate?
Se non è la strada che governa un paese e, di conseguenza, le istituzioni si sottraggono nell’esprimersi sulle tematiche sociali, o ancora peggio, si interpongono a loro con fare esclusivamente delatorio, quale sarebbe lo spazio necessario allo svolgimento della vita democratica? Forse chi governa e ha governato è riuscito a mutare il concetto di democrazia, facendolo passare come semplice consenso espresso dal cittadino al politicante di turno. Tanta gente non ci sta e vuole riprendersi i propri diritti e inculcare, in chi l’ha perso, l’etimologia della parola democrazia: “Governo del popolo”.
Se prima non si tenta di “rianimare” la democrazia continueremo ancora a parlare di popolo da una parte e sovrani dall’altra, quest’ultimi coadiuvati dal proprio esercito pronto a fare prigionieri da sbattere in prima pagina.