Erano ancora abbracciate l’una all’altra quando il comunicatore della nave le fece sobbalzare – Nah Isa, c’è qualcuno che vorrebbe parlare con il Capitano. So che ha ordinato a tutti di non essere disturbata, ma sembra essere una cosa importante. –
La voce di Bullet era stranamente agitata e benché la nave fosse ancora alla mercé dei neoeuropei, il Capitano Laimer aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi per un lasciapassare nei riguardi dei membri dell’equipaggio.
– Ti fai chiamare con il tuo titolo? –
– Solo Bullet mi chiama così, dopo che lui ha chiesto a me di dargli degli ordini, praticamente lo hanno fatto tutti gli altri. Mi hanno automaticamente eletta tuo vice, per quanto i tuoi uomini non gradiscano l’autorità è strano che abbiano deciso di scegliere da subito un primo ufficiale. –
– Bullet era un soldato di professione, se non ci fossi tu la poltroncina spetterebbe a lui. –
Uscirono dalla cabina e solo quando furono nel corridoio CJ si rese conto che l’amica l’aveva convinta a tornare in se e prendere in mano la situazione, anche senza Vince.
– Oltre al grado puoi dargli anche la mia parte, per quanto m’interessa. –
– Non essere sciocca: Bullet ti ha proposta e appoggiata, secondo me si è preso una cotta per la misteriosa Jaguar esiliata. – la stuzzicò CJ, consapevole che le cose dovevano essere andate proprio a quel modo. Bullet è un ottimo elemento, ma è meglio un silenzioso cane da guardia che un secondo in comando che non parla mai.
Entrarono in plancia. Un uomo con indosso l’uniforme degli europs era il motivo per cui Bullet l’aveva fatta chiamare.
– Il Capitano Jennings, enchanté! –
CJ lo fissò con attenzione: il neoeuropeo era alto quasi due metri, la sua figura era oltremodo esile e CJ giudicò che aveva i muscoli appena sufficienti per reggesti in piedi. Gli occhi azzurri stonavano completamente con la pelle ebano e il filo di barba che contornava la bocca. A differenza della maggior parte dei suoi concittadini l’uomo non sembrava possedere alcun innesto artificiale, segno forse che fosse più giovane di quanto la ruga sulla fronte glabra suggerisse – Con chi ho il piacere di parlare? –
– Il mio nome è Raphael Delacroix, sono il comandante della La Hire. –
– Mai sentita. –
– Nuova europa non fa molta pubblicità alle sue forze. Sono arrivato ieri da Portal. Laimer ha fatto un buon lavoro con lei e devo ammettere che persino i danni riportati dalla Barbarossa sono inferiori a quanto sperato inizialmente. –
– Non sarà venuto qui solo per fare i suoi complimenti Capitano. –
– Commodoro. – la corresse l’uomo – Évidemment non! Sono qui per ufficializzare qualche pratica che riguarda da vicino la Magpie, spero non ci saranno problemi nel continuare questa discussione en privé. – CJ annuì, consapevole che dovevano sottostare alle autorità europs, almeno finché la nave non fosse riuscita a dileguarsi da qualche parte nello spazio dello sciame centrale – Mi segua, Isa a te la plancia. Bullet con me. –
Delacroix li seguì senza protestare riguardo l’intruso nel loro colloquio, del resto il fucile di Bullet descriveva appieno il suo ruolo e sull’uniforme dell’uomo c’erano già le insegne che lo qualificavano come capo della sicurezza – Mon dieu, c'est un désastre! La vostra nave sembra averne passate molte. – commentò guardando le paratie annerite dai colpi ricevuti nell’ultimo scontro.
Entrarono nella sezione medica, Hardtop aveva già dimesso i feriti e dopo tutto il lavoro che era seguito allo scontro con i separatisti, anche lui doveva essersi preso una pausa. Bullet fece uscire il marinaio di guardia e si piazzò in disparte, ma abbastanza vicino da intervenire in qualsiasi momento.
– Verrò subito al sodo, lei non è una persona a cui sembrano andare a genio les bavards Jennings. –
– Infatti. – ammise CJ incrociando le braccia al petto.
– Mon gouvernement ha visto di cosa è stata capace e l’informazione che ci ha dato riguardo Jaguar e la tecnologia delle sue nuove batterie è stata apprezzata. Per questo sono qui: voglio proporle un aiuto che non potrà rifiutare, specie nella situazione della Magpie. –
– Minacciarmi dopo ciò che ho fatto è tipico dei politicanti, mi domandavo quando sareste arrivati a confiscarci la nave o prelevare Isa. – a quelle parole Bullet si era irrigidito, ma uno sguardo di CJ bastò a farlo tranquillizzare.
– Parole scomode per chi sta per essere aiutato. –
– Non è detto che io voglia un aiuto non richiesto. –
– Je l'aime!– sorrise.
– Cosa le piace Commodoro? –
L’uomo perse quell’espressione divertita per tornare serio – Vederla così combative! L’aiuto in questione è un carico di merci di lusso, tipico delle stazioni con tanti civili, può portarle a Freeport e farci una piccola fortuna oppure consegnarle in una qualsiasi stazione neoeuropea per essere pagata il doppio. –
CJ scosse la testa – Puzza di carogna per essere un regalo. –
– Può darsi, ma il suo aiuto ci serve e vorremmo continuare a collaborare. I miei uomini avranno già finito di caricare le merci. Nuova europa la ringrazia, Capitano. –
– Tutto qui? –
Delacroix sorrise – C'est vrai, stavo dimenticando la cosa più importante. La cittadinanza di Everett Mountain è ripristinata. Il suo capo della sicurezza è fortunato, pochi ricevono questo tipo di amnistia. –
CJ fissò l’interessato, per tutti Bullet non era altro che un soldato dello sciame centrale poco ligio ai regolamenti, forse persino Vince era all’oscuro del fatto che fosse un neoeuropeo – Non si preoccupi, so come ritrovare la strada per il portello d’attracco. –
Rimasti soli Bullet chinò il capo – Capitano so di averle mentito, ma per me… –
– Al diavolo! – lo interruppe CJ con uno sguardo serio – Ti ho visto spaccare crani nelle risse sui moli e per quanto tu possa sforzarti non riesci a barare, esattamente come tutti i clusterani. Per quanto mi riguarda puoi anche andartene in giro con un braccio artificiale, ma sei un membro di questo equipaggio e io sia dannata se caccerò uno dei miei compagni più fedeli solo perché mi ha nascosto il luogo dov’è nato! –
Bullet sembrò più sicuro di se dopo quelle parole, ma la sua voce tremò incerta – Capitano credi che il Nah resterà con noi per un po’? –
– Potresti chiederlo a lei, non morde mica. –
L’uomo la fissò consapevole che probabilmente si era scoperto troppo con la sua domanda nei confronti di Isa, ma non tentò di ribattere a quell’affermazione tanto semplice.
CJ ridacchiò circondandogli le spalle con un braccio – Andiamo in plancia, c’è molto da fare e noi dobbiamo partire il prima possibile, i tuoi compaesani sanno essere fin troppo amichevoli! –