Da tempo gli allevatori italiani lamentano distorsioni nel mercato europeo delle carni macellate, soprattutto in ambito cunicolo. Nell’attuale assetto economico, in Francia, Ungheria e Spagna, i conigli vivi valgono molto di più di quelli italiani, a differenza di quelli macellati che valgono meno.
“Nell’ambito del commercio internazionale di carne macellata, questa contraddizione alimenta dei comportamenti scorretti non adeguatamente contrastati. Nello specifico - dichiara la senatrice Daniela Donno (M5S) - si ravvisa un abbassamento artificiale delle quotazioni dei conigli vivi sulle piazze italiane, in spregio del patrimonio zootecnico nazionale e delle comuni norme sulla concorrenza“.
I dati statistici confermano che l’Italia importa dalla Francia la maggior quantità percentuale di carni cunicole europee (55%). Nel 2013, dalla Francia sono arrivati quasi 15.000 quintali di conigli macellati, con un incremento del 22% rispetto al 2012. L’aumento progressivo, nel mercato italiano, delle importazioni di carne cunicola rappresenta un espediente funzionale a calmierare i prezzi, ma, di fatto, non colma la crisi di offerta dovuta alla allarmante chiusura degli allevamenti italiani.
“Chiediamo - afferma Daniela Donno (M5S), prima firmataria di una interrogazione parlamentare sul tema indirizzata ai Ministri delle politiche agricole, alimentari e forestali, della salute e dell’economia e finanze - un intervento urgente in ambito europeo volto a verificare l’effettiva sussistenza di una discriminazione internazionale dei prezzi delle carni macellate. Inoltre, chiediamo di verificare se la Francia stia o meno finanziando, attraverso aiuti di Stato incompatibili con le regole dell’Unione, prezzi di dumping a favore delle proprie imprese“.