In occasione della Triennale internazionale del legno vi propongo di conoscere da vicino due boschi antichi, che potete visitare raggiungendo la val di Sole. Il primo si trova in val di Rabbi, nella valle di Saent nello specifico. Si tratta di una serie di alberi non solo antichi ma anche molti bizzarri, che potete vedere seguendo l’itinerario “La scalinata dei larici monumentali”. Si tratta di un itinerario abbastanza impegnativo, che vi porterà via alcune ore, ma bellissimo anche (e forse soprattutto) in autunno.
L’altro invece si trova in val di Peio e precisamente nella val Comasine, “L’Antico bosco di larice” un bosco intero composto da 130 larici che raggiungono ed in alcuni casi superano i 600 anni d’età. Il sentiero, lungo 4,3 chilometri, si snoda con partenza e ritorno dalla località Camp a 2.120 metri d’altitudine (oppure dalla malga Vecia all’inizio della val Comasine, per chi ha percorso il sentiero Sat 126 partendo dal Belvedere) ed occupa 9 ettari di territorio dell’Asuc di Comasine. Ci s’inoltra poco alla volta in un mondo vecchio di secoli (i più “anziani” sono nati nel 1350 circa) con larici riconoscibili per dimensioni (sono più grandi) e di colore scuro, in un luogo in cui le glaciazioni hanno modellato la valle e formato un “ghiacciaio di pietra” con il miscuglio di ghiacci e detriti, con un lento innesco delle piante, licheni, mirtilli e solamente in seguito il bosco. Così è possibile imbattersi nel larice “Trampoliere”, dove il seme della pianta è germogliato più di cinque secoli fa sulla ceppaia di una pianta morta, che è in seguito marcita lasciando il vuoto tra le radici della pianta sovrastante, il “Grande” ed il “Vecchio” larice, oppure un albero morto tagliato anni fa a fini di studio, che all’epoca della scoperta dell’America nel 1492 era già centenario.
Il legno in Trentino e in val di Sole è sempre stato un materiale importante, conoscerlo attraverso le piante è un modo per comprenderne meglio caratteristiche e valore.