Tanja-Kiewitz
Quando metteva la protesi, si sentiva senza un'arto, tutto quello che avrebbe dovuto fare con la mano di quella prolunga, lei istintivamente lo faceva con il gomito, estremo del suo arto, facendo sbatteva a terra tutto, così se ne stava immobile per non far danni. Si ribellò ai suoi genitori e non volle più portare la protesi. Incontrò un ragazzo, bello gentile che si perse nei suoi occhi e dopo ad un mese si ritrovò in attesa di un figlio. Si sposarano non ancor ventenni, si amarono e da quell'unione nacquero due figli maschi. Lei una bravissima madre, anche con un braccio solo, accudiva i suoi figli e la casa, aiutata dal marito. Era talmente solare, semplice e spontanea che nessuno notava l'arto mancante.Nessuno se ne accorgeva, ma solo una volta qualcuno glielo fece notare. Andando a parlare con i professori del figlio, il docente di Agraria, dando forse per scontato che i genitori degli alunni fossero tutti contadini zotici, ignari delle buone maniere, quando vide la signora allungargli la mano sinistra per stringere la sua, le disse: " Bhè mi da la sinistra? Non ce l'ha la destra?"
"No professore, vede mi manca! " gli disse tirando fuori dal soprabito il moncherino, con semplicità e naturalezza. Il professore con evidente imbarazzo e una buona dose di ignoranza, non si scusò e iniziò con arroganza ad elencare tutti i difetti di suo figlio. Lei lo guardò negli occhi e gli disse:
" Mi dispiace professore, ma non le credo. Lei vede negli altri i suoi difetti, lei non osserva la realtà ma solo quello che presume di sapere. E se boccia mio figlio, me ne frego, meglio contadino senza diploma. che ignorante con la laurea."