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Conosciamo meglio il regista Davide Melini con una breve intervista realizzata da FrenckCinema

Creato il 26 gennaio 2012 da Frenckcinema @FrenckCinema

Conosciamo meglio il regista Davide Melini con una breve intervista realizzata da FrenckCinemaLo scorso weekend ho ripreso il lungo e meritevole discorso che porta al cinema italiano indipendente mostrandovi un corto di grandissime potenzialità diretto dal regista italiano emigrato in Spagna, Davide Melini, oggi voglio farvelo conoscere meglio mostrandovi una breve intervista fatta da me nei giorni scorsi.
Il corto The Puzzle di Melini

Frenck: Come mai ti sei trasferito in Spagna per intraprendere il tuo sogno di regista?

Davide: È stata soltanto una casualità. Ho sempre avuto una certa sofferenza in Italia, non solo dal punto di vista cinematografico: il sistema è lontano anni luce dal mio modo di pensare. Così prima ho vissuto tre anni in Inghilterra e poi, dopo un breve ritorno in Italia, mi sono trasferito definitivamente in Spagna. Ma anche in terra iberica la situazione non è poi tanto diversa da quella italiana: comanda sempre la legge dell’amicizia. Tornando a parlare di cinema, riconosco però che in Spagna ci sono un po’ meno pregiudizi sui registi che tentano di realizzare qualcosa di diverso. C’è un po’ più di libertà e questo permette agli scrittori di poter far viaggiare la loro fantasia scrivendo storie di tutti i generi. Se il progetto vale, ci sono buonissime possibilità di essere aiutati.

Frenck: Stai ottenendo molti ottimi risultati da regista di cortometraggi. Stai pensando al tuo primo lungometraggio?

Davide: Questo è il mio obiettivo principale e per farlo devo passare inevitabilmente attraverso i cortometraggi. Purtroppo il problema principale è rappresentato dai soldi. È proprio questo il fattore per cui riesco a girare un cortometraggio ogni due, tre anni. In passato, comunque, sono andato vicinissimo a debuttare nel campo del lungometraggio, quando nel dicembre del 2007, venni contattato da Pierfrancesco Campanella, capo della casa di produzione “Bell Film”, per dirigere un thriller scritto proprio da lui. Il progetto dovevamo presentarlo al Ministero dei Beni Culturali di Roma, per tentare di accedere ai finanziamenti statali e così, nell’aprile del 2008, tornai a Roma per presentare il progetto insieme ai produttori. Purtroppo però, pur ricevendo un ottimo punteggio, non riuscimmo ad avere i finanziamenti per pochi voti: ci classificammo al 13º posto su una sessantina di progetti ed i soldi erano riservati solo ai primi 10! Comunque non si getta di certo la spugna, ma si continua a puntare sui cortometraggi come biglietto da visita. Realizzare film di qualità in pochi minuti è sempre una bella sfida! Non mi resta dunque altro da fare che rimboccarmi le maniche e lavorare, lavorare e lavorare, cercando di realizzare sempre il miglior prodotto possibile e dare il meglio di me.

Frenck: Il tuo bagaglio artistico quanto ha giovato dalle tue esperienze con un regista del calibro di Dario Argento?

Davide: Con Argento ho solo collaborato nel capitolo finale dedicato alle “Tre Madri”. Posso dire che è stata indubbiamente una grandissima esperienza lavorare con il maestro del cinema horror italiano. È veramente qualcosa di affascinante, in cui c’è solo da apprendere. Guardare e studiare sono le migliori armi a disposizione per chi vuole davvero imparare e crescere.

Ringraziando Davide per la sua disponibilità vi ricordo che in questi vi posterò un altro suo lavoro intitolato "La dolce mano della Rosa Bianca" a presto.

Frenck


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