Conosco persone che hanno un concetto di realtà piuttosto elastico. Esse si accaniscono con affannata meticolosità a cercare motivazioni al proprio comportamento che vorrebbero inoppugnabili, ma che piuttosto appaiono improbabili, confuse e incongruenti. Si riconoscono per lo sforzo quasi fisico con cui cercano di modellare via via le loro elucubrazioni, dando un colpetto di qua e uno di là alla logica fino a farla deragliare completamente. Per mettere in atto tale complicata strategia, utilizzano una dialettica appiccicosa nella quale cercano di invischiare l’ascoltatore sino a impedire qualunque possibilità di contraddittorio. Se proprio non lo convincono, riescono comunque ad annoiarlo a tal punto da prenderlo per stanchezza. Solo così ottengono la soddisfazione di vedersi riconosciute le ragioni per cui hanno combattuto con tanto accanimento.