Conrad - l'uomo che saltò per la libertà

Da Sara Ferrari
Correva l'anno 1961, più precisamente il 15 agosto. La guerra era finita da tempo e la vita era quasi tornata alla normalità. A Berlino era iniziata da due giorni la costruzione del muro tra la Germania Est, sotto il controllo dell'Unione Sovietica, e la Germania Ovest, comandata da americani, inglesi e francesi. Il confine venne chiuso e il passaggio da una parte all'altra fu impedito dai carri armati del Patto di Varsavia e dai soldati dell'Est.
Un giovane fotografo di nome Peter Leibing,  passeggiava con la macchina fotografica al collo nelle vicinanze della linea di demarcazione del confine. La sua attenzione fu catturata da un istante di calma oltre il filo spinato: un gruppo di donne in lontananza, una macchina di passaggio e un soldato in primo piano appoggiato al muro di un palazzo. Tutto normale, tutto tranquillo!

Soltanto l'anno prima, Conrad Schumann, il tranquillo diciottenne appoggiato al muro, era entrato nell'esercito della Germania dell'Est, raggiungendo il titolo di sottufficiale e guardia del muro di Berlino durante la costruzione. 
Approfittando della distrazione dei colleghi militari, Conrad saltò il filo spinato che spezzava in due non solo la città, ma anche l'Europa intera. Peter catturò l'istante!

La foto fece il giro del mondo diventando un simbolo della Guerra Fredda, dato che a fuggire non fu un cittadino qualunque, ma un soldato, che aveva il compito proprio di impedire la fuga da Est a Ovest e viceversa. 
Conrad ottenne lo status di rifugiato politico e nel 1970 si trasferì in Baviera, dove si sposò, ma senza mai sentirsi a proprio agio, in fin dei conti quella non era casa. Il tormento di aver lasciato parenti e amici lo accompagnò per tutta la vita. Soltanto quando il muro cadde egli si sentì veramente libero. Tornò nell'est dopo l'abbattimento del muro nel 1989, dove poté constatare che nessuno lo aveva mai potuto perdonare. Dopo anni di alcolismo e depressione si impiccò il 20 giugno del 1998, dopo una lite con la moglie.  

Monumento eretto a Berlino in memoria dell'episodio legato a
Conrad Schumann


L'immobilità e allo stesso tempo il disperato e velocissimo movimento del protagonista di questa storia su rullino, toglie il fiato. Tutto sembra essere messo li, in quel determinato modo, proprio per permettere a questo ragazzo di volare verso la libertà. 
In pochi secondi Conrad cambiò per sempre il suo destino. Una piccola esitazione e la sua vita si sarebbe smorzata al suono di una raffica di proiettili, un istante di buonsenso o di paura e probabilmente una foto del genere non sarebbe giunta fino a noi. 

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Think globally.

    Son passati cinque mesi. Tolgo un po' di polvere e riapro Camera Doppia. Lo faccio perché ci sono occasioni nelle quali merita davvero dire due parole su... Leggere il seguito

    Il 15 maggio 2015 da   Borful
    ARTE, FOTOGRAFIA, LIFESTYLE
  • Film al cinema maggio 2015 #1

    Il venerdì è "Film al Cinema" su Metamorphose Concept. Ecco le uscite di questa settimana? Io andrò a vedere "Cake" con Jennifer Aniston, candidata al Golden... Leggere il seguito

    Il 08 maggio 2015 da   Metamorphose
    ARCHITETTURA E DESIGN, FOTOGRAFIA, LIFESTYLE
  • My Berlin stories

    Al numero 9 di Linden Strasse, a Berlino, all’interno di quattro incombenti mura, c’è uno spazio vuoto. Un vuoto popolato da migliaia di anime. Uno spazio di... Leggere il seguito

    Il 17 aprile 2015 da   Chiosaluxemburg
    FOTOGRAFIA, LIFESTYLE, VIAGGI
  • Der Himmel über Berlin di Alessandro Schiariti

    tra le atmosfere schematiche e al tempo stesso piene di vita di una città incredibile dove la poesia diventa matematica conservando la sua anima e il suo calore... Leggere il seguito

    Il 30 marzo 2015 da   Csfadams
    ARTE, CULTURA, FOTOGRAFIA, LIFESTYLE
  • lui è depresso, 150 persone muoiono

    E’ la notizia di cui tutti i i giornali oggi parlano. Un giovane pilota, ottima famiglia, ottimi studi, ottimo percorso professionale, sembra che a causa di... Leggere il seguito

    Il 27 marzo 2015 da   Dallomoantonella
    CULTURA, FOTOGRAFIA
  • Lina Prosa, poeta del mare

    « Il naufragio è stato totaleMa è stato di una semplicità assolutaLo sai perché ? Non c’è stata tempesta.Non c’è stata lotta, resistenza.Nessuna manovra di... Leggere il seguito

    Il 22 marzo 2015 da   Dallomoantonella
    CULTURA, FOTOGRAFIA